(Gazzetta dello Sport - C.Zucchelli) Quando ha lasciato Trigoria, dopo aver svuotato l’armadietto, ha salutato l’allenatore, i compagni, i dipendenti e tutte le persone che hanno condiviso con lui questi anni. Poi, Nicolas Burdisso, dopo essersi allenato per l’ultima volta con la Roma, è tornato a casa, fatto i bagagli e si è diretto a Fiumicino, da dove, alle 21.05, è partito destinazione Genoa. Oggi visite mediche e firma sul contratto da 18 mesi, la Roma sostanzialmente gli ha regalato il cartellino (una cifra simbolica, intorno ai 1.000 euro, sarà versata dalla società ligure) e ha postato una frase su Facebook: «Cinque stagioni passate insieme: grinta, passioni ed emozioni. Grazie Nicolas». Lui ha risposto così: «Lascio qui un pezzo del mio cuore — le sue parole a Forzaroma.info — perché voglio molto bene ai tifosi. Purtroppo non sono riuscito a vincere con la Roma anche se ci sono andato vicino, auguro alla squadra tutto il meglio».
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Burdisso: “Ciao a tutti, è l’addio più giusto”
(Gazzetta dello Sport – C.Zucchelli) Quando ha lasciato Trigoria, dopo aver svuotato l’armadietto, ha salutato l’allenatore, i compagni, i dipendenti e tutte le persone che hanno condiviso con lui questi anni.
GENOVA PER LUI Giocherà a Marassi, Burdisso, dove era iniziata la sua avventura romanista il 23 agosto 2009: subito titolare con Spalletti, di fronte quello che da oggi è il suo nuovo allenatore, Gasperini, che con le sue telefonate lo ha convinto a trasferirsi: «Non mi ha assicurato il posto da titolare, mi ha detto che ci teneva ad avermi con lui».
SOGNO BRASILE Il centrale argentino, chiuso a Trigoria da Benatia e Castan, vuole il Mondiale e non ci fosse stato Brasile 2014, avrebbe aspettato la scadenza del contratto: «Prima dell’infortunio ero titolare in Nazionale e voglio tornarci, ma ho fatto una scelta che riguarda tutta la carriera. Non mi era mai capitato di trovare due centrali davanti a me che facessero così bene, Benatia in particolare mi ha stupito, ma dovevo pensare a me. Questa avventura finisce come volevo: era arrivato il momento di chiudere, perché giocavo poco. E giocare è la cosa più importante». Anche a costo di lasciare, come ha scritto sua moglie su twitter, «la città più bella del mondo».
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