rassegna stampa

Bradley e ‘Toro’, viva Rudi: «Tutti danno il 100% per lui»

(La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli) – Il Chievo è la squadra che porta nel cuore, visto l’anno trascorso a Verona è stato «fondamentale per la mia carriera».

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(La Gazzetta dello Sport - C. Zucchelli) - Il Chievo è la squadra che porta nel cuore, visto l’anno trascorso a Verona è stato «fondamentale per la mia carriera». La Roma è la squadra in cui gioca ora, quella in cui riesce a dare un contributo pur non essendo titolare: «Ci riesco perché dice Michael Bradley a Sky io qui mi sento importante. Voglio far parte di questo progetto». Merito di Rudi Garcia, un allenatore «attento a tutti i dettagli e a ogni piccola cosa», che ha conquistato in poco tempo tutto lo spogliatoio. «Lo scorso anno le cose non sono andate bene, ci stiamo rifacendo».

ALLO SCOPERTO - Si sta rifacendo così tanto la Roma che Bradley è il primo giocatore a parlare apertamente di scudetto. Finora solo Ljajic, col sorriso, aveva detto che i giallorossi potevano puntare al titolo, l’americano, autore del gol vittoria a Udine, è invece serissimo quando esce allo scoperto: «Per il campionato ci siamo anche noi. Dopo questa serie è d’obbligo pensarci. Le avversarie? Juve, Napoli, Inter, Fiorentina e non dimentico il Milan».

SICUREZZA - Ieri Garcia nella rifinitura ha provato Bradley a centrocampo (prima come regista poi al posto di Pjanic), lui stasera sogna una maglia da tititolare, ma è più probabile che entri a partita in corso. Chi invece partirà dall’inizio, vista la squalifica di Maicon, è Torosidis. A Roma Channel il greco racconta l’importanza di allenarsi ogni giorno con l’ex interista: «Sono fortunato ad averlo in squadra, imparo tanto da uno così, per lui parlano l’esperienza e i titoli». Ai titoli, dopo 9 vittorie di fila, pensa anche la Roma. Torosidis si sbilancia meno rispetto a Bradley: «Viviamo un momento buono, ma non dobbiamo deconcentrarci. Abbiamo fatto un record abbastanza importante, niente di più».

NIENTE ADDIO - In estate Torosidis sembrava destinato o a un ritorno in patria o a una cessione in Italia, dove lo voleva il Livorno. La Roma ha detto no su richiesta di Garcia, che fin da subito si è affidato a lui come vice Maicon: «Sono un professionista e anche quando parto dalla panchina non ho problemi. La Roma, come tutte le squadre, rispecchia il suo allenatore. Anche chi gioca meno, per lui cerca sempre di dare il meglio». Il segreto della Roma, in fondo, è anche questo.