rassegna stampa

Bojan, José Angel e Kjaer: bisogna capire se valgono

(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) – Fuori da tutto, nel peggiore dei modi. A -10 dalla Champions League, eliminati in Europa da una squadra che in Italia faticherebbe anche in Serie B, fuori dalla Coppa Italia con un 3-0 in casa...

Redazione

(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) -Fuori da tutto, nel peggiore dei modi. A -10 dalla Champions League, eliminati in Europa da una squadra che in Italia faticherebbe anche in Serie B, fuori dalla Coppa Italia con un 3-0 in casa della Juventus da mettere i brividi (con i giallorossi incapaci di costruire una sola azione degna di nota).

Che il bilancio della stagione della Roma sia a dir poco fallimentare, è oramai ovvio anche a chi si è voluto bendare gli occhi a lungo. Adesso, però, l’ennesimo errore sarebbe andare alla deriva, regalando ulteriori umiliazioni ad una tifoseria che ne ha già dovute sopportare troppe (compresi i due derby persi dopo 14 anni, altro «miracolo» di Luis Enrique). Entrare in Europa dalla porta di servizio (leggi Europa League) sarebbe l’aglietto, ma varrebbe eccome. Cercare di capire su chi puntare per il futuro, però, è il passo obbligato, da qui alla fine del campionato. Bambino o no? Ecco perché nelle 12 giornate di campionato che ancora mancano da qui al 13 maggio, la Roma deve preoccuparsi soprattutto di capire lo spessore di quei giovani di cui bisogna ancora decifrare bene l’effettivo valore. (...)

Primo su tutti Bojan, ovviamente, considerando che era arrivato come un crack e si è lentamente accartocciato su se stesso. Il valore tecnico dello spagnolo non è in dubbio, bisogna capire però la sua tenuta caratteriale. In buona sostanza, verificare se le parole di Pep Guardiola («È un giocatore con una scarsa personalità ») corrispondano al vero o meno. Ecco perché Bojan deve giocare sempre, adesso. È giusto dargli le occasioni di dimostrare e poi a fine stagione — qui sì, per davvero—si tireranno le somme. Gli altri ConBojan, l’altro giocatore di cui bisogna tastare il polso è senza dubbio Kjaer. Anche se in questa circostanza, causa infortuni e disponibilità, sarà molto più facile. Con l’assenza fino alla fine di Juan, Luis Enrique resta con due soli centrali a disposizione (Heinze e appunto Kjaer) e l’opzione De Rossi come alternativa. Come per Bojan, anche Kjaer sembra entrato in un tunnel psicologico da cui è difficile uscirne fuori. L’impressione è che il danese non sia così scarso come sembra, ma del tutto inadatto a questo modulo.

Con una difesa bloccata (o anche solo più coperta) e sdoganato da compiti di impostazione, può sembrare un altro giocatore. Gli altri? Spazio fino in fondo anche ad José Angel e Marquinho, per capire se dovranno far parte del «progetto » (sperando che sia meglio di quanto visto finora) o no. L’inizio dell’esterno spagnolo era stato incoraggiante,masolo quello. Il brasiliano sembra avulso, fuori da ogni contesto. E paga il «peso» di una campagna acquisti invernale di bassissimo livello. Le conferme Di contro, bisogna insistere su quelli che hanno dimostrato già di valere e che (loro sì) rappresentano già un pezzo del futuro della Roma. Borini, ovviamente, visto il rendimento che ha avuto lungo tutta la stagione (e chissà come sarebbe andata se non fosse stato costretto a stare fermo due mesi per infortunio). I sette gol segnati nelle ultime 9 partite di campionato sono tanta roba, come la voglia che ci mette su ogni pallone. Con Borini, si potrebbe provare anche a «studiare» una posizione diversa per Lamela. (...)