Pensi alle vacanze di Rudi Garcia, ai gamberi di Garrucha, al buen retiro spagnolo, ai libri che riempiono le sue giornate. E poi lo vedi sbucare a Trigoria, un giovedì qualunque di giugno, per vedere da vicino come sta nascendo la sua seconda Roma. Vacanze sì, ma non troppo. Eccolo, allora, il tecnico: lunga riunione con il d.s. Sabatini (rientrato a Roma per l’occasione e ripartito per Milano già ieri pomeriggio) e il d.g. Baldissoni, tema centrale le strategie di mercato. L’obiettivo è chiaro, Garcia cura ogni centimetro di un tappone che, nelle idee, dovrà portare la Roma a competere per lo scudetto. È tutto dichiarato, è tutto ribadito. L’ha fatto lo stesso Garcia ieri a Trigoria, sottolineando alla società il seguente concetto: c’è bisogno di giocatori già pronti, a cui non serva spiegare cosa vuol dire lottare per il vertice. Non è più tempo di costruire, ora Garcia vuole (anche) raccogliere. Le scommesse? Siano limitate. Magari ad Uçan, sul quale Sabatini non vuole sentire storie tanto è convinto delle potenzialità del turco. Il resto è Seydou Keita, il cui ingaggio è stato accolto con soddisfazione dal tecnico. Il resto è pure Marko Basa, suo fedelissimo in Francia, per il quale Garcia ancora ieri ha spinto con Sabatini. E magari avrà sorriso quando ha sentito rispondersi che a meno di terremoti Basa sarà con lui già da metà luglio. Chissà se rassicurato al punto di fargli dimenticare il caso Benatia o le continue voci di richieste di adeguamento del contratto da parte di alcuni giocatori.
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Blitz a Trigoria. Scommesse? No, solo certezze
Garcia ieri al 'Bernardini' per vedere da vicino come sta nascendo la sua seconda Roma. Ora davvero tutto passa da lui. E il confronto con la dirigenza di ieri è solo l’ultima conferma.
MINISTRO CON PORTAFOGLIO Forse sì, a giudicare dall’umore del tecnico, descritto su di giri, riposato e rinfrancato dal colloquio con la dirigenza. Il blitz romano del tecnico è durato lo spazio di poche ore. Giusto il tempo, oltre al vertice di cui sopra, di dare un’occhiata ai lavoro in corso a Trigoria, quelli relativi al media center e quelli chiesti da lui stesso, come i campi di allenamento. Non sarà l’ultima toccata e fuga a Roma. Perché da oggi l’allenatore si concederà una vacanza al mare con le figlie, poi tornerà a Trigoria a fine mese e un’altra volta ancora una settimana prima del raduno di metà luglio. Perché sul mercato c’è da aggiornarsi con i dirigenti. Perché c’è da tenere stretti i rapporti con lo staff tecnico. Perché, in definitiva, Garcia è oggi davvero al centro della Roma. La stagione passata gli è servita come trampolino. Ora ha riempito la carta di credito, è un ministro con portafoglio. Un anno fa gli passarono l’acquisto di Gervinho quasi come una «concessione». Ora davvero tutto passa da lui. E il confronto con la dirigenza di ieri è solo l’ultima conferma.
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