rassegna stampa

Benatia spietato ”Grazie Udinese ma devo batterti”

(La Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) – I grandi club d’Europa gli fanno la corte, l’Udinese lo rimpiange, il Marocco ci discute, la Roma si trova costretta a blindarlo con un rinnovo di contratto seguito da un sostanzioso aumento...

finconsadmin

(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini)- I grandi club d’Europa gli fanno la corte, l’Udinese lo rimpiange, il Marocco ci discute, la Roma si trova costretta a blindarlo con un rinnovo di contratto seguito da un sostanzioso aumento di stipendio. Meritato, perché Mehdi Benatia in soli 8 mesi di Roma non è stato soltanto il leader della difesa, uno dei saggi dello spogliatoio di Garcia o il terzo capitano dopo Totti e De Rossi. In questa sua prima stagione romana Benatia è stato anche bomber (5 reti, negli anni a Udine in totale è arrivato a 7) e punto di riferimento per i compagni. «Il suo valore non si limita a quello che fa sul campo», ha detto qualche tempo fa Sabatini, che lo ha convinto a firmare quando non si sapeva neanche chi fosse il nuovo allenatore. «Io ho detto sì ha spiegato Benatia e non ho avuto più ripensamenti. Sono uno di parola».

Il contratto Lo è talmente tanto che non vuole parlare di contratto a stagione in corso: lo farà a giugno quando, anche in base al piazzamento della squadra, si discuterà del prolungamento. La Roma è consapevole di dovergli concedere un aumento perché i club che lo cercano si chiamano Manchester United, Barcellona e Arsenal. A Trigoria viene dichiarato «incedibile», ma si diceva lo stesso anche di Marquinhos e Lamela. Escluso Totti, non esistono intoccabili per la Roma «made in Usa» (e «made in business»): per togliere però a Garcia il suo miglior difensore l’offerta deve essere da capogiro. Almeno 35 milioni, più del doppio di quanto è stato pagato.

Come Puyol Il «Mundo Deportivo » gli ha dedicato l’apertura e lo ha definito «la prima scelta per il dopo Puyol». Di lui, dicono in Catalogna, hanno colpito le qualità tecniche ma anche la leadership, aspetto ritenuto fondamentale per sostituire una bandiera come il capitano del Barcellona. Il paragone è di quelli importanti, che inorgoglisce Benatia e, in fondo, inorgoglisce anche la Roma, che credeva nel marocchino, ma non pensava fosse così forte. «Venire qui ha detto Benatia è stata la scelta giusta». Nessun rimpianto quindi, anche se oggi all’Olimpico arriva la squadra che lo ha portato in Italia 4 anni fa.

Testa giusta«All’Udinese sarò sempre grato», ha garantito Benatia, che un paio di settimane fa era in Friuli per una giornata con gli ex compagni. Oggi li affronterà senza fascia di capitano, visto il rientro di Totti, ma con la stessa emozione e la stessa attenzione a eventuali cartellini gialli, visto che è diffidato. Con 29 presenze totali (più l’incipit di RomaParma) è il difensore più presente, oltre che il miglior marcatore e quello più corretto, con 0 espulsioni in carriera. Anche la correttezza piace all’estero, ma stasera non è tempo di mercato. Lo ha detto chiaro e tondo proprio Garcia: «Nessuno deve avere la testa su altro che non sia il campo». E il discorso vale per tutti. Anche per l’intoccabile Benatia.