(Gazzetta dello Sport - M.Cecchini)Le metafore raccontano una verità inequivocabile: la fame non è ancora sazia. Per questo Rudi Garcia – pur a stagione virtualmente conclusa – ringhia ancora al futuro che verrà. «Sono il capobranco dei miei lupi – ha detto ieri -.Perciò sono soddisfatto di questa Roma, però il prossimo anno dobbiamo vincere almeno un titolo. E’ il nostro obiettivo, faremo una grande squadra».
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Benatia chiede l’aumento: la Roma ci pensa
(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Le metafore raccontano una verità inequivocabile: la fame non è ancora sazia. Per questo Rudi Garcia – pur a stagione virtualmente conclusa – ringhia ancora al futuro che verrà.
CASO BENATIA Proposito eccellente, soprattutto se detto in un giorno in cui rimbalzano le voci riguardo a Benatia. Il difensore marocchino, infatti, è seguito da tante grandi, prime fra tutti Chelsea, Bayern e ManUnited. Il contratto lo blinda, ma l’ingaggio assai meno, visto che guadagna circa 1,2 milioni a stagione e vorrebbe invece 2,8 più bonus. D’altronde, come in modo lungimirante la dirigenza giallorossa temeva, il rinnovo del contratto di Pjanic a circa 4 milioni (premi compresi) sta per provocare un effetto domino che coinvolgerà di sicuro non solo Florenzi (che guadagna poco), ma anche Gervinho, Castan, Strootman e ovviamente lo stesso Garcia, quando rinnoverà (assai presto). A proposito dell’olandese, restano sempre le voci che vogliono sempre lo United sulle sue tracce. Ovvio che, nel caso, occorrerebbe trovare un sostituto all’altezza. Quale? Voci di Trigoria danno il d.s. Sabatini sempre invaghito di Paulinho (Tottenham), ma in altra parte di questo giornale leggete pure dell’interesse per Pereyra (Udinese), obiettivo di sicuro economicamente più alla portata almeno come ingaggio.
SFIDA MURIEL Restando sul fronte friulano, c’è da segnalare il modo in cui Garcia ha risposto su Muriel: «E’ una domanda un po’ fuori convegno, ma è una bella sfida». Come quella che James Pallotta (ripartito ieri) ha intenzione di portare ai violenti nel calcio. Non è sfuggito infatti il gesto di domenica del presidente che, venuto a conoscenza del fatto che Agnelli e Marotta fossero stati insultati in tribuna, è sceso negli spogliatoi della Juve per complimentarsi con i giocatori bianconeri. Un gesto che vale come un titolo.
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