rassegna stampa

Ashley Cole “The Veteran show”. Cercava una scossa. L’ha trovata a casa

Dopo le prime prestazioni opache, l'esterno inglese ha sfornato una grande prestazione in Champions contro i citizens

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Forse avrà sorpreso anche Wenger, che magari la partita l’ha guardata in tv. Gli sarà tornato in mente proprio Ashley Cole, per indicare il nuovo corso della nazionale inglese. «Kieran Gibbs può essere per l’Inghilterra quello che è stato per anni Ashley», ha detto ieri Wenger, che Cole l’ha allenato a lungo con l’Arsenal, sostituendolo poi con quel Clichy che all’Etihad si è confrontato a distanza con il terzino della Roma. Inutile dire chi abbia vinto il confronto, è sufficiente aprire i tabloid inglesi e vedere l’enfasi con cui è stata trattato il ritorno (e la prestazione) di Cole.

PRESTAZIONE DOC «The Guardian», «Daily Mail», «Telegraph», i titoli ieri mattina si sono sprecati («The Veteran show») per l’esterno giallorosso, che con il City ha giocato la sua migliore partita da romanista. Aveva bisogno di una scossa mentale, di una scintilla capace di accenderlo,di farlo sentire ancora importante, dopo gli ultimi 6 mesi in naftalina al Chelsea. E Garcia sapeva che quella scossa poteva dargliela il suo calcio, quello dove per 8 anni ha vissuto da protagonista assoluto. «Ashley è sempre stato il meglio che l’Inghilterra potesse esprimere come terzino sinistro — continua Wenger — Si sa, intorno a lui giravano tante storie, ma il giorno della partita rispondeva sempre presente». Esattamente come martedì sera, quando prima se l’è dovuta vedere con Jesus Navas e poi, nella ripresa, con Silva e un arrembante Zabaleta. Il Cole di inizio stagione sarebbe probabilmente naufragato e molti, prima del via, avevano proprio questo timore qui. Non Garcia, evidentemente, che ha capito che non schierarlo sarebbe stato, psicologicamente , il colpo del k.o..

AMBIENTAMENTO OK Cole ieri era felice, ma lo era anche a fine partita, subito dopo il fischio finale dell’olandese Kuipers. «È stato molto bello rivedere Lampard!!! Gli auguro tutto il meglio, sia per Manchester sia per New York», ha twittato ieri, poco prima di riprendere l’aereo con destinazione Roma. Già, la Capitale, una città che pian piano gli sta entrando nel cuore, come ha ammesso lui stesso anche prima di City-Roma. «Mi trovo molto bene, mi piace il clima, il cibo, la città. E anche le donne, ovviamente», ha detto Cole al Daily Mail, in un servizio che presentava il suo ritorno in Inghilterra. Ora che a Roma c’è anche la sua Mercedes SL63, il suo processo di adattamento è quasi completato. Oddio, non che non se ne potesse comprare un’altra Ashley, ma evidentemente era affezionato proprio a quella lì, tanto da farla arrivare a Roma nei giorni scorsi.

NUOVA VITA Adesso Garcia sa che a sinistra ha un’opzione in più, proprio lì dove la Roma americana soffre cronicamente da sempre, fin dai tempi di José Angel (2011). E ci crede talmente tanto in quell’opzione, che a Manchester quando è entrato Holebas, è andato a piazzarsi alto, piuttosto che basso al posto dello stesso Cole. È vero, nel finale c’era da arginare la forza propulsiva della catena formata da Zabaleta e Silva ed Holebas garantiva freschezza nei recuperi e nella corsa fin dall’avvio della manovra, ma evidentemente il tecnico francese strada facendo aveva già ricevuto le risposte desiderate proprio da Ashley. Che sia l’alba di una nuova vita? È ancora presto per dirlo, di certo la scossa è arrivata. E ora Cole sa che può tornare ad essere quello che era. «Per anni l’unico vero grande terzino sinistro dell’Inghilterra», come dice Wenger. Si sarà sorpreso anche lui?