(La Gazzetta dello Sport - A.Lopedote) -Jeans e maglietta a maniche corte, diversi tatuaggi sulle braccia ma con l’aria del ragazzo della porta accanto, semplice e timido. Due occhioni azzurri dolci ma un po’ smarriti. Leandro Paredes, 19 anni, siede al bar dell’aeroporto di Ezeiza con amici e familiari prima di lasciare Buenos Aires e imbarcarsi per Roma, dove è atterrato questa mattina verso le 7.Una pacca sulla spalla, un abbraccio caloroso e tanti sorrisi per un cambiamento improvviso, con «el mago» che fino a due giorni fa vestiva la maglia del Boca. «Sarò un giocatore della Roma. Sono molto contento, era quello che volevo — dice — Sono solo un po’ spaesato, non mi aspettavo che avvenisse tutto in maniera così veloce».
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“Arrivo Roma, credi in me Totti? Un idolo per tutti”
(La Gazzetta dello Sport – A.Lopedote) – Jeans e maglietta a maniche corte, diversi tatuaggi sulle braccia ma con l’aria del ragazzo della porta accanto, semplice e timido.
Qualche rimpianto per l’addio al «suo» Boca Juniors?
«Sì. Questa maglia mi ha dato molto e io avrei voluto darle qualcosa di più. Non avevo chiesto di andare via, ma cambiare aria è la cosa giusta. Una grande occasione. Avrei voluto giocare di più ma non è stato un periodo fortunato, con tre infortuni in un anno. E poi nel mio ruolo gioca Riquelme, il migliore di tutti, lo spazio era poco».
Ora la Roma: 18 mesi in prestito con diritto di riscatto. I primi 6 però andrà in una squadra di serie B, non avendo il passaporto comunitario.
«Esatto, tutto giusto, ma non so ancora in che squadra di B andrò (in realtà Leandro non può andare tra i cadetti, ndr). Da giugno poi giocherò con la Roma, è quello che voglio e sono disposto a fare tutta la trafila per realizzare questa opportunità. Nel frattempo questi 6 mesi mi serviranno per ambientarmi e riprendere il ritmo, dopo tutti gli infortuni».
Il 5 dicembre è stato operato al quinto metatarso del piede destro. Adesso come va?
«Molto meglio, è stata una frattura da stress: troppi carichi, troppi sforzi e troppe partite ravvicinate. Ma ora sto bene. Tra 1015 giorni sarò pronto per essere allo stesso livello dei miei compagni e per poter finalmente tornare a giocare».
Da giugno giocherà con Francesco Totti: emozionato?
«Lui è un idolo per il club, è l’idolo di Roma. Per me è un immenso piacere condividerci lo stesso stadio, la stessa gente. La tifoseria del Boca è conosciuta in tutto il mondo ma anche quella giallorossa è molto calorosa.Non vedo l’ora di giocare».
Contro la Juventus è arrivata il primo k.o. stagionale della Roma, ora a 8 dalla vetta. Pensa che possa ancora puntare a vincere il campionato?«Certamente sì. Ho visto la partita e sono rimasto sorpreso per il risultato. La Roma è una bella squadra, cinica e concreta, con un bel gioco. Si poteva fare qualcosa in più, come ha sempre dimostrato di saper fare. Non è inferiore alla Juve e se continua a giocare come ha fatto finora può tranquillamente recuperare i punti di distacco e vincere lo scudetto». Lo scudetto, forse, la Roma non lo vincerà, ma un giocatore che ne parla è già una garanzia per il futuro.
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