Amici fuori, nemici (ma solo per un pomeriggio) in campo. Federico Marchetti e Morgan De Sanctis sono uniti da un’amicizia sincera, cresciuta durante i numerosi ritiri vissuti insieme in Nazionale. Un legame che neppure la rivalità estrema che accompagna il derby romano potrà scindere. Anche perché non c’è il rischio che un’azione di gioco, un contrasto possa improvvisamente accendere una miccia tra loro.
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Quasi amici fra i pali e la stessa speranza
Federico Marchetti e Morgan De Sanctis sono uniti da un’amicizia sincera, cresciuta durante i numerosi ritiri vissuti insieme in Nazionale
VOGLIA DI CHAMPIONSEntrambi si giocano tanto oggi pomeriggio. La Champions, più che la supremazia cittadina, fa gola tanto al romanista quanto al laziale. A quest’ultimo forse di più visto che lui – a differenza di De Sanctis – la Champions non l’ha mai vista. E il solo desiderio espresso, di giocarla, cinque anni fa, gli costò un anno di inattività coatta (giocava col Cagliari, disse che sarebbe andato volentieri alla Samp per giocare la competizione europea più importante, Cellino lo mise fuori squadra). De Sanctis, invece, di partite in Champions ne ha giocate parecchie. Ma questo non vuol dire che si sia stancato. Il suo futuro è ancora giallorosso, ma quasi certamente l’anno prossimo sarà costretto a cedere a qualcun altro i gradi di titolare. Chiudere i due anni da numero uno giallorosso con la seconda qualificazione in Champions sarebbe il modo ideale per accomodarsi in panchina e lasciare il posto a qualcuno più giovane. O forse solo entrare in concorrenza...
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