rassegna stampa

Alberto De Rossi: «La mia giovane Roma, così bella e così matura»

Travolta l’Inter, Il tecnico giallorosso brinda alla Supercoppa. Marchizza: «Episodi decisivi». De Santis: «Forti anche di testa»

Redazione

La Roma baby stende l’Inter (4-0) e si prende la Supercoppa. «Era importante andare in vantaggio – aveva dichiarato nell’intervallo Marchizzain una partita equilibrata gli episodi fanno la differenza». Due episodi decisivi nel primo tempo: il riflesso prodigioso di Crisanto sul tiro ravvicinato di Pinamonti che poteva sbloccare la gara nel senso contrario dopo appena 7’, lo scatto di Keba a puntare Gravillon al 37’, sgambetto e calcio di rigore. Più una certezza che un episodio la trasformazione dello specialista Marchizza, e nel secondo tempo, con gli spazi più larghi, la Roma ha potuto far girare il pallone e maltrattare l'Inter, scrive Francesco Oddi su "La Gazzetta dello Sport". E Alberto De Rossi può lanciare una bella frecciata alla squadra avversaria: «Noi abbiamo fatto una prestazione di squadra, loro individuale: non puoi vincere contro l’Inter se non hai atteggiamento da grande».

«Questa squadra è molto matura, più della sua età – prosegue il tecnico in conferenza stampa – gli vedo fare cose non è usuale che facciano dei ragazzi così giovani. E questa maturità anticipata fa ben sperare per il futuro. Il pubblico ha caricato i miei ragazzi: qualche anno fa giocammo sempre all’Olimpico contro la Fiorentina e lo scenario finì per intimorirci, stavolta è andato tutto per il verso giusto. E a caricare i ragazzi ci ha pensato anche Spalletti, che è venuto a vederci, e ha fatto un piccolo discorso ai ragazzi negli spogliatoi prima della partita».

«Forse il risultato è un po’ bugiardo – ha commentato il capitano Eros De Santis loro sono una grande squadra, e ci hanno anche messo sotto in qualche occasione, ma noi siamo stati bravi a conquistare la vittoria. Ci mancava un ultimo step sul piano mentale e l’abbiamo fatto. Sul 2-0 ho iniziato a crederci, ma per scaramanzia non volevo dirlo neppure tra me e me…».