Iturbe e la Roma è un rebus, un soap opera che di dolce ha poco o niente. Ha giusto l’amore del d.s. Sabatini per il calciatore. Non quello di Rudi Garcia, che per l’attacco ha fatto altre scelte. Come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", lo dimostrano i tabellini, la prova è nelle uniche due volte in tutta la stagione in cui l’allenatore l’ha schierato titolare: Sassuolo e Bate Borisov, una volta in campionato e un’altra in Champions, risultati scarsi, una sostituzione sceneggiata e una prova assai negativa. «Deve tornare a giocare come quando era bambino», dice Sabatini. Garcia chiede un calciatore, non un giocatore, non un ragazzo che sia travolto dalla pressione ogni volta che viene chiamato in causa. L’attaccante ha sette partite per cambiare il finale di una storia che naturalmente porterebbe alla cessione, a gennaio. Sabatini la definisce «improbabile», ma improbabile è pure che Iturbe non chieda di andar via, non chieda di tornare a inseguire il ritorno a se stesso.
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Adesso Iturbe senza Salah: il cambio di passo o la cessione
L’attaccante ha sette partite per cambiare il finale di una storia che naturalmente porterebbe alla cessione, a gennaio
(A. Pugliese/D. Stoppini)
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