rassegna stampa

Le 4 spine della Roma. Dalla difesa al recupero di Strootman

Nell'anno in cui la Roma parte per vincere ci sono quattro incertezze che non le regalano sonni tranquillissimi.

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Diciamola così, il fatto che non sarà presente al 16° forum per allenatori di Club d’Élite (organizzato dall’Uefa a Nyon, 3-4 settembre) non fa altro che aumentare la sua voglia di partire con il piede giusto. Garcia ci tiene e sa che in quell’élite ci può entrare solo facendo bene in Europa e — possibilmente — vincendo in Italia. Del resto, l’obiettivo è quello ed è per questo che il tecnico della Roma sta vivendo giorni agitati. Sa che la Roma parte per vincere, ma sa anche che la squadra oggi ha più di un problema. Quattro spine, si potrebbe dire. Che non gli regalano sonni tranquillissimi.

DIFESA BALBETTANTE Ciò che preoccupa di più sono i meccanismi difensivi, che non girano a dovere. La difesa, del resto, è stato il punto di forza della Roma 2013-14, quest’anno è ancora in fase d’assemblaggio. La famosa «cerniera» Benatia-Castan è destinata a dirsi addio già oggi, ma i problemi vanno oltre. Astori deve ancora assimilare posizionamenti e tempi di gioco, Maicon sarà «operativo» solo per l’Empoli (14 settembre) ed a sinistra Cole è la brutta copia di se stesso ed Emanuelson si limita al compitino. Insomma, motivi per balbettare ce ne sono, come ammesso dallo stesso Garcia ad Atene: «Basta vedere chi era in campo per capire che la difesa così non può andare». Manolas e — forse — Basa proveranno a rimettergli il sorriso, sperando che Cole torni presto ad essere il giocatore che si conosceva e Maicon recuperi e trovi subito le motivazioni giuste.

MERCATO APERTO  «Sereno? Lo sarò solo il primo settembre, alla chiusura del mercato», ha detto il francese più volte. Garcia ha ragione: se è vero che la Roma finora non è cambiata come aveva chiesto a inizio stagione («Va bene tutto, basta che mi diate la squadra il prima possibile», disse ai dirigenti a giugno), è anche vero che le voci di mercato si inseguono e Rudi sa che da qui al primo settembre, potrebbero cambiare alcune cose. Oltre a Benatia, ovviamente. Di questo ha parlato anche ad Atene con il d.g. Baldissoni (qualcuno dice anche in modo animato) e ieri sera con Sabatini, al suo ritorno da Milano.

FAME DA RIVEDERE  Quello che preoccupa forse di più Garcia, in questo momento, è che non vede gli occhi iniettati di sangue dei suoi giocatori, la fame di vincere, la voglia di prendere il mondo e ribaltarlo per poi poterlo gestire. Ha paura che il secondo posto dello scorso anno abbia placato inconsciamente la voglia di arrivare, di scalare le montagne. «A volte è umano sedersi dove l’acqua è calma, ma se serve scatenerò il temporale». Per ora Rudi ha scatenato una pioggerellina, tanto per far capire ai suoi che è vietato sedersi. E la Fiorentina, da questo punto di vista, sarà un bel banco di prova.

STROOTMAN IN RIBASSO  La fame ce l’ha sicuramente Kevin Strootman, che non vede l’ora di tornare. Non succederà presto, però, qualcuno sussurra addirittura a novembre, forse anche i primi giorni di dicembre. Il 19 agosto, nel giorno della presentazione, Kevin ha fatto il giro di campo, ma per la fatica gli sembrava quasi di aver giocato una partita. Il ginocchio si è leggermente gonfiato, l’umore di Kevin si è contemporaneamente incupito. Con lui, anche quello di Garcia, che sa che se la difesa fatica, è anche perché davanti le manca uno schermo come Strootman. Lui, da questo punto di vista, è davvero insostituibile.