rassegna stampa

Stadio, la Raggi avvia l’indagine interna. Al setaccio anche gli incarichi a Lanzalone

La sindaca ha preso carta e penna e ha scritto agli assessori per chiedere una verifica approfondita su tutti gli atti amministrativi del progetto stadio

Redazione

Con la sordina azionata, in Campidoglio è partito l'ordine a tutti gli uffici: cercate atti e incarichi che riguardino Luca Lanzalone, il superconsulente del M5S finito ai domiciliari per l'inchiesta sul nuovo stadio.

La lettera, come scrive Lorenzo De Cicco su Il Messaggero, è stata spedita la settimana passata dal Segretariato generale del Comune, destinatari i dirigenti di tutti i dipartimenti chiave di Palazzo Senatorio, a cominciare dall'Urbanistica, l'ufficio che ha seguito passo passo l'operazione Tor di Valle e che ora si ritrova con un funzionario indagato per corruzione.

In parallelo, pochi giorni fa, è partita l'altra ricognizione, la due diligence che i pentastellati hanno annunciato subito dopo la maxi-retata che ha portato Parnasi e sodali in carcere. Stavolta l'input è direttamente di Virginia Raggi. La sindaca ha preso carta e penna e ha scritto agli assessori per chiedere una verifica approfondita su tutti gli atti amministrativi del progetto stadio.

A Palazzo Senatorio l'aria è tesa da giorni e le dichiarazioni di Parnasi ai pm rendono il clima più sinistro e cupo. "Ho pagato tutti i partiti", ha detto il costruttore che sognava l'affare Tor di Valle e questo rinvigorisce paure e sospetti, non solo tra i politici indagati. La gran parte dei grillini ormai è convinta che non ci siano alternative: tocca restare col piede incollato sul freno. Iter congelato, aspettando gli esiti della due diligence di Raggi e soprattutto dell'inchiesta in Procura. C'è anche chi vorrebbe far ripartire tutto da capo, con una nuova delibera che riporti le lancette indietro al 2014, per valutare, di nuovo, se lo stadio col gigantesco «Ecomostro» di uffici, negozi e alberghi, possa davvero essere considerato di interesse pubblico oppure no.