Roma, l’attacco delle meraviglie

(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) - Qual è la condizione ideale per una squadra di calcio nel momento in cui deve sostituire un titolare? Il top sarebbe che colui che entra, il sostituto, non alteri di troppo il valore tecnico-tattico di chi è uscito. E' praticamente quanto accadrà all'attacco della Roma di quest'anno se il reparto offensivo giallorosso rimarrà invariato rispetto a coloro che sono in ritiro in Austria. Sei titolari: Totti, Destro, Lamela, Osvaldo, Bojan e Lopez. Chi c'è c'è, sarà sempre un attacco competitivissimo. [...]

FRANCESCO TOTTI

Un capitano tutto nuovo. Francesco Totti nell’ennesima veste della sua carriera. Ripartirà da dove aveva lasciato tredici anni fa, la prima volta con Zeman: esterno sinistro. Con compiti diversi. Meglio: con un’interpretazione diversa. Perché a dispetto di quanto hanno sempre fatto gli esterni offensivi zemaniani, stavolta il capitano non punterà dritto verso la porta, non affronterà il diretto avversario, ma preferirà spesso tagliare il campo verso il centro, trasformandosi in ciò che aveva in mente Luis Enrique: regista d’attacco (leggermente spostato a sinistra). Una volta arrivato al centro, Totti potrà servire l’assist vincente,«una cosa sua, che ha da sempre» come dice Zeman. Può essere l’arma vincente, con l’esterno destro e il centravanti che dovranno - se tutto andrà come deve - abbracciare e ringraziare il capitano molto spesso. Per un pallone solo da spingere dentro.

MATTIA DESTRO

Domenica pomeriggio ha mosso i primi passi con la maglia della Roma, il club che ha battuto la forte concorrenza dele altre big italiane per farlo suo. E la prime sensazioni hanno detto che la società giallorossa, con il cambio da Borini a Destro, ci ha guadagnato, almeno in termini tecnici. Mattia Destro è l’attaccante ideale per il gioco di Zeman: forza, tecnica e continua ricerca della profondità. Gioca in verticale che è una meraviglia e quando ha la palla buona difficilmente sbaglia.

E’ il giovane gioiello italiano, un giocatore in grado di segnare i prossimi dieci ani di calcio nostrano, anche in Nazionale. La Roma ci ha investito tanto, ma se il buongiorno si vede dal mattino siamo già a buon punto. Può fare il centravanti o l’esterno: partirà con tutta probabilità da attaccante centrale.

DANIEL OSVALDO

Forte è forte, non c’è che dire. E in questo momento rappresenta il valore aggiunto dell’attacco di Zeman. Osvaldo riparte dagli undici gol segnati nello scorso campionato. Riparte, però, senza l’assoluta certezza di essere protagonista. L’arrivo di Destro potrebbe togliergli un po’ di spazio, sia nel ruolo di centravanti che in quello di esterno, perché come dice Zeman, l’ex del Siena «è più mobile». Ecco perché in questo periodo, se si pensa a un giocatore importante che potrebbe essere ceduto, il primo nome che viene in mente è quello dell’italoargentino. A quel punto però, in caso di cessione, l’attacco della Roma perderebbe un punto di forza, E infatti la Roma deciderà di cedere Osvaldo solo in caso di offerta irrinunciabile. Juventus, Inter e Valencia sono in sempre in agguato. Che succede se arrivano 15 milioni di euro?

ERIK LAMELA

Finora è stato utilizzato come esterno destro. Zeman però ci sta lavorando e lo farà ancora a lungo. Perché la prima cosa che ha detto il boemo quando ha parlato di di Lamela è stata che «un attaccante per me non può giocare spalle alla porta». Il giovane argentino è il fiore all’occhiello della nuova società, il primo vero investimento importante fatto un anno fa. Quindi su di lui si punterà in maniera pesante, sperando che i lampi visti nella scorsa stagione si possano tratumatare nello standard delle sue prestazioni. Se si convince di essere davvero forte e segue il nuovo maestro, Lamela può diventare un grandissimo. Dopo una stagione di apprendistato e 4 gol in A, è arrivato il momento di fare sul serio. A oggi è il titolare della fascia destra, ma il posto deve tenerselo stretto, domenica dopo domenica, perché con Zeman «non esistono titolari». Per Lamela comunque, servono poche parole: ora si aspettano i fatti.

BOJAN KRKIC

Non è della Roma, ma senza dubbio è un giocatore in grado di lasciare il segno. Al termine di questa stagione, Bojan probabilmente tornerà al Barcellona dopo due anni di prestito. A meno che non convinca la Roma a sborsare i 27 milioni di euro fissati per il suo riscatto. Difficile davvero. Ma il bello della storia è proprio questo: Bojan i mezzi per fare bene tanto da mettere in imbarazzo il club giallorosso li ha tutti. Una tecnica con pochi eguali, velocità, senso della porta. La possibilità inoltre, di giocare in tutti e tre i ruoli del tridente di Zeman. Ma è ora che il ragazzo, di cui si parla benissimo da almeno cinque anni, diventi uomo e riesca a incidere più di quanto non ha fatto finora, tra Barcellona e Roma. Per ora parte dietro rispetto ai colleghi di reparto, non sicuro di una maglia da titolare. Ma ha le carte per convincere Zeman.

NICOLAS LOPEZ

Con i suoi 19 anni da compiere a ottobre è il ragazzino della truppa. Solo per motivi anagrafici però, perché in quanto a tecnica è tra i primi dell’organico giallorosso. Nicolas Lopez detto Nico, ha fatto innamorare di sé il ds Sabatini, che l’anno scorso lo è andato a prendere al Nacional di Montevideo, rischiando il caso diplomatico. Il ragazzo ha fatto sei mesi di apprendistato in Primavera e ora sta convincendo Zeman: ha le caratteristiche ideali dell’esterno del 4-3-3 di matrice boema. Palla al piede, punta sempre il diretto avversario in direzione della porta. Schierato a destra, con il suo mancino può rientrare e avere due soluzioni: il tiro o l’assist per il taglio dentro. Deve crescere fisicamente, aggiungendo chili a una corporatura ancora esile. Ma tecnicamente non si discute. Vista l’età è destinato a far parlare di sé. E potrebbe cominciare già in questa stagione.