(Il Romanista - V.Meta) - Le porte delle Serie A le ha spalancate con un tunnel, quello che ha messo a sedere due difensori della Samp prima di trafiggere per la seconda volta un inerme Romero e mettere il sigillo sulla promozione del Pescara.
rassegna stampa roma
Caprari: «Grazie Totti e grazie Zeman»
(Il Romanista – V.Meta) – Le porte delle Serie A le ha spalancate con un tunnel, quello che ha messo a sedere due difensori della Samp prima di trafiggere per la seconda volta un inerme Romero e mettere il sigillo sulla promozione del...
È Gianluca Caprari l’eroe della domenica perfetta della squadra di Zeman, autore di due dei tre gol che hanno sbancato Marassi e coronato una cavalcata lunga un anno. «Sono felice, felicissimo - dice, peraltro senza che la voce tradisca una notte di festeggiamenti -. Una giornata come quella di domenica non avrei saputo immaginarla più bella». Il giorno dopo la festa del Pescara, il giovane attaccante l’ha passato a Roma, ma qualche guizzo della notte di celebrazioni gli passa ancora negli occhi: «Abbiamo fatto un po’ di casino, ma ce lo meritavamo. Adesso abbiamo due giorni per recuperare e sono tornato per stare con la mia ragazza, anche se ancora non è che ho realizzato bene, mi devo riprendere. Ho ricevuto tantissimi messaggi dagli ex compagni della Roma, il primo a chiamarmi è stato Amendola e poi Verre, ma con lui mi sento sempre. Come torneremo in campo mercoledì (domani, ndr) per allenarci? Ah, proprio non lo so...».
Sensazioni a freddo della partita di Marassi?Un’emozione grandissima che non dimenticherò mai. Peccato che sia finito il campionato. Zeman non ci ha detto niente di particolare, ma lui è uno che parla poco. Ha detto che si sente un nonno per noi? Beh sì, eh. In squadra siamo molto giovani, normale che lui per noi potesse essere un maestro, credo sia riuscito a far crescere tutti noi. Come arrivi alla fine di quest’avventura? Rispetto a quando sono andato via mi sento cresciuto tantissimo, sia come giocatore sia come persona. Questi mesi sono stati fondamentali per me, tornerò a Roma con un’esperienza grande e bellissima. Adesso ti vorranno tutti... Magari... Non so cosa succederà in futuro, non sono io a decidere. Intanto penso a Pescara e all’ultima partita con la Nocerina e poi ad andarmene in vacanza. Però un po’ mi dispiace che sia finito il campionato...
A Pescara sei arrivato a gennaio su precisa richiesta di Zeman.Ma primi tempi sono stati abbastanza duri. Gli allenamenti erano tosti dal punto di vista fisico, e comunque molto diversi rispetto a quello a cui ero abituato a Roma. Ci ho messo un po’ a metabolizzare i ritmi e a capire come funziona, poi sono anche stato sfortunato a farmi male alla spalla subito all’esordio. Insomma, un’avventura iniziata con qualche complicazione. Sarà per questo che adesso è ancora più bello. Soprattutto pensado a quante ne avete passate. Se ripenso a un mese e mezzo fa... c’è stato un momento in cui sono arrivato a chiedermi chi me l’avesse fatto fare a venire a Pescara. È stato all’indomani della morte di Morosini, alla fine di due settimane da incubo. Ci stava succedendo di tutto, sembrava una maledizione: prima Mancini, poi Mario, poi subito dopo il papà di Danilo Soddimo. Non si vedeva la fine. Poi però le cose hanno cominciato ad andare meglio e adesso eccoci qua. Ma se me l’avessero chiesto un mese fa, non so se ci avrei creduto. Credo che tutto quello che ci è successo in questi mesi abbia reso questa gioia ancora più intensa.
Ala destra titolare di Zeman, autore delle doppietta promozione: ti ha detto qualcosa? No, non mi ha detto niente di particolare, mi ha solo abbracciato come gli altri. Con lui però ho imparato tantissimo. I gol? Sì, in effetti erano carini... davvero non avrei mai immaginato che la partita promozione potessi essere proprio io a deciderla.
Ti ha fatto i complimenti anche Totti.Ho voluto ringraziarlo per le belle parole che ha speso per me e anche per avermi incoraggiato a partire. Mi ha fatto veramente piacere che abbia parlato bene di me. E adesso? Tornerò alla Roma con una bellissima esperienza in più, ma adesso è ancora presto per capirci bene qualcosa. Ora sono ancora troppo felice...
© RIPRODUZIONE RISERVATA