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Stampa inglese: Messi è “simply the best”

Non solo battuti ma surclassati, distrutti, annientati al cospetto del «migliore», Lionel Messi: unanimi giudizi della stampa britannica sull’epilogo «inevitabile» della sfida di Wembley che ha assicurato la quarta Champions League al...

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Non solo battuti ma surclassati, distrutti, annientati al cospetto del «migliore», Lionel Messi: unanimi giudizi della stampa britannica sull'epilogo «inevitabile» della sfida di Wembley che ha assicurato la quarta Champions League al Barcellona a spese del Manchester United.

Come già aveva fatto Sir Alex Ferguson al termine della finale di Londra, anche i media locali accantonano le critiche per tributare i dovuti onori ad una squadra, quella blaugrana, che è già nella storia del calcio. «United smascherato da un abisso di classe», titola il Sunday Times che evidenzia come tra le due squadre ci sia stato un «canyon» di classe e talento.

 

Come Roma 2009, Londra 2011, dunque: vince il Barcellona con due gol di scarto, epilogo inevitabile quando si «assembla la brillantezza di una squadra con un piccoletto dal genio colossale».

Wembley amaro per lo United, evidenzia l'Observer: «Non c'è stata la ripetizione del trionfo del 1968 (prima Coppa dei Campioni dello United, ndr), piuttosto il ricordo sgradito di come ci si era sentiti surclassati nel 2009». Nell'analisi dell'incontro, la chiave tattica sta nell'incapacità degli inglesi di controllare abbastanza la manovra anche perchè «i suoi giocatori più esperti non sono riusciti ad imporsi negli scontri diretti». Ma i meriti sono tutti per i catalani, ispirati da un «Messi magico». Che diventa «reale» per il Sunday Express, «il mago» per il Mail on Sunday, «semplicemente il migliore» per il Telegraph. «Fergie colpito da armi di distruzione di Messi», il gioco di parole proposto dal News of the World. «Un'eccellenza, quella catalana, iniziata con Johan Cruyff e proseguita attraverso Frank Rijkaard fino alla sublime definizione realizzata da Pep Guardiola», scrive il Sunday Telegraph che salva tra i giocatori dello United il solo Wayne Rooney, «l'ultimo ad arrendersi ad un destino che è parso inevitabile a tutti i 90mila presenti a Wembley». Un trionfo, il terzo negli ultimi sei anni, che conferma - scrive il Mail on Sunday - come «il Barcellona sia il più grande club di questa generazione», e come Messi - al pari di Ferenc Puskas circa mezzo secolo fa - abbia disintegrato il calcio inglese. Un paragone che fotografa la grandezza dell'argentino, da sabato ufficialmente nel pantheon dei più grandi di sempre.(ANSA)