Bastano 90 minuti per ribaltare una stagione e una prospettiva. In un'ora e mezzo, infatti, ieri Milan e Juventus hanno visto la classifica clamorosamente invertita: i rossoneri da +2 a -1 dai bianconeri.
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Pirlo: “Adesso sette finali Lo scudetto? Dipende solo da noi”
Bastano 90 minuti per ribaltare una stagione e una prospettiva. In un’ora e mezzo, infatti, ieri Milan e Juventus hanno visto la classifica clamorosamente invertita: i rossoneri da +2 a -1 dai bianconeri.
Pochi ci credevano. Nemmeno Andrea Pirlo, ex anomalo ed eccellentissimo, che rivela, dai microfoni di Sky: «Non ci aspettavamo lo stop del Milan, tantopiù che era passato in vantaggio». «A Palermo - spiega ancora il regista juventino - dopo aver saputo il risultato, siamo scesi in campo con una carica enorme. Ora dipende tutto da noi. Vogliamo continuare il nostro sogno, pensando in grande. Viviamo però di partita in partita perchè un passo falso può capitare in qualsiasi momento. Le percentuali restano 50 e 50».
In effetti, è giusto parlare di sogno, perchè la Juve di quest'anno nei pronostici veniva data per quarta, tutt'al più terza, e l'organico del Milan veniva considerato nettamente superiore. Qualcuno in più, forse, dava vincente la Juventus a Palermo, ma non con tanta sicurezza e adesso la serie degli uomini di Conte diventa impressionante: quattro vittorie consecutive (Fiorentina, Inter, Napoli, Palermo), con 12 gol segnati e nessuno subito, mostrando una condizione fisica eccellente. Altro che pareggite o attacco anemico, problemi che affliggevano la Signora soltanto un mese fa.
La prova di forza della squadra appare ancora più evidente se si tiene conto che questi match rappresentavano lo zoccolo duro del calendario. Che rimane comunque più difficile di quello del Milan, con solo il derby alla penultima da catalogare come impegno a rischio, mentre la Juventus deve affrontare ancora avversari di qualità, che lottano per traguardi importanti. Adesso, rimane l'ultimo e più importante test di maturità per la squadra di Conte: se saprà reggere la pressione dell' obbligo di vincere sempre
A Torino arriveranno due avversarie motivatissime, mercoledì la Lazio, intenzionata a consolidare il terzo posto, traguardo di assoluta eccellenza; la Roma tra tre turni, che forse si giocherà il tutto per tutto per agguantare un posto Champions; il Lecce alla terzultima, che magari chiederà ancora punti decisivi per salvarsi, ma anche la trasferta di Cagliari (o Trieste) non sarà una passeggiata. Il Milan incontra invece squadre pressochè salve (Chievo, forse Bologna, Siena, Atalanta) e il Genoa attuale, che farà visita a San Siro domenica, non appare in grado di impensierire la squadra di Allegri.
In casa Juve, d'altra parte, si crede poco, per non dire nulla, in altri harakiri dei rossoneri. Di tutto questo Antonio Conte ha parlato questa mattina a Vinovo prima di iniziare il lavoro con la squadra. «Siamo arrivati tardi da Palermo e alle dieci eravamo già in campo - sottolinea Pirlo - ma saremmo disposti a dormire la metà e lavorare il doppio per centrare l'obiettivo». Crediamoci, è il motto lanciato dal tecnico. E anche da Andrea Pirlo, il leader silenzioso strappato proprio al Milan. (ANSA).
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