Ospite della trasmissione “La tribù nel calcio”, in onda domani sera alle 23 su Premium Calcio, l’ex portiere Angelo Peruzzi è tornato sul tema riguardante la sua squalifica per doping quando vestiva la casacca giallorossa: "Fu molto importante: ero un ragazzo che agiva senza pensare - ha raccontato - e invece quel momento mi insegno' come ci si deve comportare nella vita". Inoltre, Peruzzi parla per la prima volta del gol fantasma in Empoli-Juventus (finita 0-1), giocata la settimana prima di Juventus-Inter (partita che scateno' numerose polemiche per il contatto tra Iuliano e Ronaldo). "Ricordo che quando mi tuffai all'indietro per ricacciare fuori la palla colpita di testa da Bianconi - ha raccontato Peruzzi - ebbi chiara la sensazione che il pallone fosse entrato. Ma vedendo l'arbitro (Rodomonti, ndr) indicare con decisione il calcio d'angolo, fra le proteste dei giocatori dell'Empoli e di Spalletti che si rivolgevano a me perche' ammettessi che era gol, pensai di aver visto male. L'arbitro era li' a tre metri, nessuno poteva vedere meglio di lui. Invece non era cosi. A fine partita fui molto in difficolta'. Pensai di andare in sala stampa a dirlo, ma per questioni interne non se ne fece niente. E comunque non voglio fare l'ipocrita - ha proseguito Peruzzi - perche' se si tratta di dare un calcio d'angolo agli avversari, andare dall'arbitro e dirglielo e' facile, anzi, fai due volte bella figura perche' sottolinei una bella parata che magari non tutti avevano visto, ma se si tratta di dirgli che hai preso un gol, farlo non e' cosi' facile come sembra".
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Peruzzi: “La squalifica per doping mi ha aiutato a crescere”
Ospite della trasmissione “La tribù nel calcio”, in onda domani sera alle 23 su Premium Calcio, l’ex portiere Angelo Peruzzi è tornato sul tema riguardante la sua squalifica per doping quando vestiva la casacca giallorossa:
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