news calcio

Mourinho: «Balotelli? Potrei scriverci un romanzo»

A poche ore da un «Clasico» storico, con Messi, «stella» del Barcellona, che con un gol può raggiungere Alfredo Di Stefano, «monumento» vivente del Real Madrid,

Redazione

A poche ore da un «Clasico» storico, con Messi, «stella» del Barcellona, che con un gol può raggiungere Alfredo Di Stefano, «monumento» vivente del Real Madrid, in vetta alla classifica dei più prolifici goleador di questa sfida affascinante (forse la più affascinante d'Europa), José Mourinho trova il tempo per dedicare un pensierino a Mario Balotelli. Tra i due, notoriamente, i rapporti non sono stati propriamente distesi e l'attuale giocatore del Manchester City di carne al fuoco per renderli bollenti ne ha messa veramente tanta. Capita, allora, che dalle parti del centro sportivo del Real Madrid arrivi la Cnn per intervistare lo Special One. E lui, che è oggettivamente un istrione, si concede una parentesi e attacca: «Sui rapporti con Balotelli ai tempi dell'Inter potrei scrivere un romanzo di duecento pagine. E sarebbe una commedia, non una tragedia». 

E qui, incalzato dall'intervistatore, racconta un aneddoto.«Ricordo una notte a Kazan», sembrerebbe il titolo di un capitolo del libro. E' solo Kazan l'incipit di un raccontino che probabilmente non farà piacere a Super-Mario: «Non avevo gli attaccanti titolari, né Milito né Eto'o. Mario aveva preso al 43' del primo tempo un cartellino giallo. Negli spogliatoi dedico quattordici dei quindici minuti di riposo a metterlo in guardia, lo esorto a non commettere entrate pericolose, a non cadere nelle provocazioni, a non protestare con l'arbitro. Rientriamo in campo e dopo un minuto si fa espellere».

 Il buon Super-Mario, comunque definito simpatico dallo Special One, non è che ci faccia una gran figura, sicuramente non fa quella del furbacchione, semmai, come avrebbe detto un antico ministro dell'economia, quella del Bamboccione. Diciamolo onestamente: in fondo è come sparare sulla Croce Rossa. Super-Mario è naif, lo è ancora oggi con le sue sigarette, le sue donne, le sue esultanze in campo modello Hulk. Ma ricordare oggi un fatto di diversi anni fa ormai passato in prescrizione ha tutto il sapore di una piccola vendetta.