«Gare con le prime della classe richiedono esperienza: io gradirei avere arbitri di esperienza». Il giorno dopo il rigore non concesso alla Juve per il mani di Vergassola, la polemica non si attenua:
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Marotta: “La Juve chiede designazioni più appropriate”
«Gare con le prime della classe richiedono esperienza: io gradirei avere arbitri di esperienza». Il giorno dopo il rigore non concesso alla Juve per il mani di Vergassola, la polemica non si attenua:
il dg bianconero Beppe Marotta insiste dopo lo sfogo alla fine dle match con il Siena. «Io ho fatto un richiamo ad avere una maggiore attenzione, mi riferisco all'inesperienza dell'arbitro, non all'incapacità» ha spiegato Marotta ai microfoni di Radio anch'io lo sport. Al dirigente juventino non è piaciuta troppo la replica-spiegazione del designatore Stefano Braschi, per il quale il rispetto chiesto dalla Juve va rivolto a tutte le squadre, non solo a quelle che lottano per lo scudetto. «Braschi non ha mi ha convinto più di tanto - dice Marotta - se sei un giocatore medio devi fare esperienza nelle squadre di media levatura. E questo per me vale anche per gli arbitri». Il dg juventino lancia però una proposta: «Una grande difficiltà italiana è non potersi mai confrontare con l'organismo tecnico: io credo sia indispensabile una finestra dove ci si possa confrontare con l'organismo arbitrale per chiarire i dubbi delle società. Oggi l'unica possibilità che abbiamo è farlo attraverso i media, e questo accentua la cultura del sospetto che non fa crescere il movimento. Sono fautore di un confronto mensile, se avessimo la possibilità di parlare con loro forse non parleremmo a fine gara. Con il dialogo si possono far emergere cose costruttive». Marotta non si sbilancia poi sulla attesa squalifica di Ibrahimovic - per lo schiaffo ad Aronica - che potrebbe privare il MIlan dell'attaccante svedese proprio nel big match con la Juve. «Noi sappiamo che la partita con il Milan è importante a prescindere, considerando la presenza o non presenza di Ibrahimovic».
«I talenti sono veramente rari nel calcio ma devono comunque essere sempre accompagnati dall'esperienza. Quella che viene richiesta nell'ambito di determinate partite dove non servono arbitri solo bravi tecnicamente, ma che siano in grado di gestire la gara. E l'esperienza la si conquista facendo la gavetta e la fai principalmente quando vai a giocare in provincia. Noi ne abbiamo tanti di giocatori in provincia e speriamo diventino titolari, lo stesso vale anche per gli arbitri», ha aggiunto Marotta. Il dg bianconero parla poi anche del mercato. «Abbiamo iniziato una politica di rinnovamento l'anno scorso e nell'arco di una stagione e mezza sono cambiati 19 giocatori su 24, è un processo di crescita non indifferente che analizziamo anche con la classifica. I grandi giocatori sono rarissimi, abbiamo prima fatto un lavoro di quantità e quest'anno di qualità, poi vedremo il prossimo anno anche in base ai risultati. Ci vuole comunque un lavoro di squadra con un allenatore che si addice alla Juve e un gruppo di giocatori che hanno sposato la sua filosofia e la classifica parla molto chiaro. Pirlo sempre marcato? Lui è un fuoriclasse, il nostro valore aggiunto ma è difficile scardinare difese molto protette e le difficoltà le riscontriamo quando giochiamo contro questi tipi di squadre che non concedono spazi». Infine Marotta tocca il tema degli stadi e delle tante partite rinviate per maltempo. «Il calcio italiano dal punto di vista degli stadi è in crisi, con strutture fatiscenti e inadeguate, è una piaga che dobbiamo colmare. Auspico che anche il governo si renda disponibile a varare questa nuova legge sugli stadi. Non si vogliono trarre speculazioni da questi interventi. Lo stadio è un patrimonio delle società e un asset fondamentale per aumentare i ricavi che possono servire per colmare il gap con gli altri campionati internazionali».
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