Gli integratori alimentari invadono il calcio e la Fifa fa scattare l'allarme. Jiri Dvorak, responsabile medico della federazione mondiale, commenta con preoccupazione i dati raccolti nell'ultimo decennio: gli integratori vengono utilizzati dal 35% dei giocatori che partecipano ai Mondiali. Nelle categorie giovanili, in particolare Under 17 e Under 20, la quota sale al 50%. roppo, soprattutto se spesso le sostanze vengono assunte senza prescrizione medica e con il rischio di utilizzare prodotti 'contaminati', con conseguenti violazioni antidoping. ''Le strategie di marketing delle compagnie produttrici stanno influenzando il comportamento dei calciatori e degli atleti in genere'', dice Dvorak dal sito della Fifa. ''In base a diverse ricerche, sappiamo che circa il 60% degli atleti Under 16 negli Stati Uniti assume integratori su base quotidiana. E tutti pensano che tali prodotti miglioreranno le prestazioni. Questa opinione non e' basata su prove scientifiche o su pubblicazioni che, anzi, affermano l'opposto'', aggiunge prima di snocciolare un altro dato preoccupante. ''Secondo gli stessi studi scientifici, il 70% di questi giovani atleti non ricorre all'aiuto di un nutrizionista. Per un medico sportivo come me, tutto questo non e' soltanto sorprendente. E' allarmante''. Le preoccupazioni sono legate all'assenza di rigorose procedure di controllo in paesi come Cina e Messico: i prodotti potrebbero contenere clenbuterolo, che favorisce il rapido aumento della massa muscolare. La sostanza, in particolare, e' stata rinvenuta in 109 dei 208 controlli antidoping effettuati ai Mondiali Under 17 del 2011: i casi di positivita' hanno riguardato 19 delle 24 Nazionali.
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La Fifa lancia l’allarme integratori: “Abuso senza controllo”
Gli integratori alimentari invadono il calcio e la Fifa fa scattare l’allarme. Jiri Dvorak, responsabile medico della federazione mondiale,
AdnKronos
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