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Il Cola: «Solo Atalanta»

(Il Giornale di Bergamo) – «Solo Atalanta». Anche se è di Anzio, provincia di Roma, alla vigilia della sfida con i giallorossi mister Colantuono sottolinea di sentirsi soltanto «bergamasco».

Redazione

(Il Giornale di Bergamo) - «Solo Atalanta». Anche se è di Anzio, provincia di Roma, alla vigilia della sfida con i giallorossi mister Colantuono sottolinea di sentirsi soltanto «bergamasco».

Almeno dal punto di vista squisitamente calcistico. «E' una scelta che ho fatto a suo tempo - spiega - per ragioni professionali, l'unica squadra per cui tifo e quella per cui lavoro. Nessuna simpatia particolare per la Roma, dunque, che peraltro considero una grande squadra». E sul concetto di «grande squadra»p il Cola, così come si conviene in questi casi, imposta la sua conferenza stampa di presentazione del match. «Andiamo ad affrontare una formazione molto forte - sottolinea - che oltretutto sta gradatamente assimilando gli schemi del suo nuovo allenatore. De Rossi è il miglior centrocampista europeo, Totti può risolvere le partite in qualsiasi momento. E poi ci sono Pizzarro, Burdisso e tanti giovani di caratura europea. Vedrete che alla fine la Roma lotterà per le posizioni di vertice, mentre noi, nonostante il buon inizio, dovremo pensare a fare il nostro campionato, che sarà sicuramente un altro rispetto a quello dei giallorossi».

Intanto però i numeri parlano di una Dea quanto meno più in forma e più tonica. «E dobbiamo continuare così - tuona il mister atalantino - siamo una squadra che sa giocare al calcio ma sa anche soffrire quando è necessario. L'importante è uscire sempre dal campo a testa alta: quando la prestazione è buona, è più facile digerire anche un eventuale risultato negativo. All'Olimpico dovremmo essere attenti ad accorciare sul portatore di palla avversario e rimanere corti, per poi ripartire con il fraseggio come abbiamo fatto nelle prime quattro gare. Non bisogna avere paura di nessuno, ma massimo rispetto degli avversari sì, specie quando si affrontano avversari di questa levatura». Poi Colantuono accenna alla settimana «particolare» che sta vivendo dopo il primato solitario (sia pure virtuale per via del -6 iniziale) in classifica. «Per come sono fatto io - osserva - in questi giorni sto parlando davvero troppo. Troppe telefonate, troppe interviste, troppe pacche sulle spalle. A me non piace avere i riflettori puntati addosso e preferisco semmai che i complimenti e gli attestati di stima vadano a chi scende in campo. Mi chiedono perché alla fine di ogni gara scappo subito negli spogliatoi: lo faccio proprio per questo motivo, per lasciare la ribalta ai veri protagonisti. Non mi vedrete mai correre sotto la curva o cose del genere, soprattutto non mi vedrete mai esaltarmi dopo dei risultati positivi. E voglio che anche la squadra dimentichi i 10 punti conquistati nelle prime quattro uscite e continui a ragionare con la stessa testa che avevamo durante il ritiro precampionato, quando tutti ci davano già per spacciati».

Adesso invece la considerazione degli avversari e cambiata: «Già, adesso ci affronteranno tutti con la massima attenzione e adottando le giuste contromisure. Ecco perché non possiamo permetterci di abbassare la guardia». Infine un'anticipazione sull'undici anti-Roma e un encomio al gruppo: «Tornerà dal 1' Moralez, che è abituato a giocare partite così importanti e potrà risultare prezioso grazie alla sua intelligenza tattica. Contro il Novara gli avevo preferito Gabbiadini solo per ragioni tattiche e per farlo riposare un po’. Ma in questo momento i giocatori per i quali vorrei spezzare una lancia sono soprattutto quelli che si allenano con impegno e profitto durante la settimana e poi la domenica finiscono in panchina o addirittura in tribuna. E’ anche grazie alla loro professionalità e al loro comportamento sempre esemplare, se chi scende in campo riesce a rendere al meglio». Quattro i sicuri assenti all’Olimpico: gli infortunati Lucchini, Pettinari e Ferreira Pinto, cui si aggiunge Carlos Carmona, impegnato con la nazionale cilena.