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Gli arbitri nella bufera Troppi soldi, poco carisma

(repubblica.it – F.Bianchi) “Gli arbitri devono riportare un po’ di ordine in campo: se si protesta c’è l’ammonizione, se si va fuori dalle righe c’è il rosso….

Redazione

(repubblica.it - F.Bianchi) "Gli arbitri devono riportare un po' di ordine in campo: se si protesta c'è l'ammonizione, se si va fuori dalle righe c'è il rosso....

D'ora in poi applicheremo le regole in modo restrittivo". Perché prima cosa facevano: dormivano? Questo l'autogol di Marcello Nicchi, presidente degli arbitri, che ha stupito tutti, compresa la Federcalcio. Per carità, Nicchi è considerato un formidabile lavoratore e molto ha fatto per l'Aia ma in via Allegri sostengono che dovrebbe essere più prudente in certe sue esternazioni televisive o radiofoniche. L'ex arbitro aretino si lascia prendere la mano: ora sostiene che il regolamento verrà applicato in maniera ferrea, ma intanto il clima del campionato si è inquinato pericolosamente.

Non solo per i clamorosi errori arbitrali, d'accordo ma anche perché dirigenti e calciatori remano da un'altra parte e i summit a Fiumicino servono a poco (o nulla). Gli arbitri chiudono gli occhi in troppe occasioni: va bene il gioco fluido e meno spezzettato. Va bene che dobbiamo e vogliamo uniformarci al modello europeo, e la media-fischi è calata rispettato al passato, ma la partita non deve diventare una rissa, con l'arbitro spettatore. Inoltre, come ci hanno confidato colleghi televisivi che fanno i "bordocampisti", ci sono troppi arbitri che si fanno insultare dai calciatori (i nomi? I soliti, si sanno...) senza battere ciglio.

Cos'è, una disposizione "buonista" di Stefano Braschi? Non ci posso credere: quando arbitrava, Braschi era un duro (il n.2 dopo Collina) e non guardava in faccia a nessuno. Lui sicuramente non si è mai fatto strapazzare da nessuno. Ma il problema è la personalità: ci sono troppi arbitri che ora lasciano correre. Per venire incontro alle tv? Per non danneggiare i club che temono squalifiche? Non so, ma certo così non si può andare avanti. Venti arbitri in A sono pochi, soprattutto se due di primissima fascia (Tagliavento e Rocchi) commettono errori gravi e non sono più proponibili, da qui a fine stagione, per certe squadre (Inter, Milan, Juve...).

Un grosso problema per Braschi che ora dovrà affidarsi soprattutto a Rizzoli, Orsato, Morganti e pochi altri. Secondo il designatore certi errori sono dettati anche da scarsa esperienza: non sono d'accordo. Quante partite in A deve fare Damato, ad esempio, per dimostrare di essere all'altezza? E' una questione di personalità, di polso. Non tanto di esperienza. Gli arbitri adesso pensano troppo ai soldi, ai 5000 euro a partita e lasciano correre, forse per paura di restare a casa. E' arrivato il momento che Braschi richiami i suoi e non guardi più in faccia a nessuno: chi sbaglia, viene punito. E il regolamento non va scoperto adesso che siamo nella stagione calda del campionato. Ho fiducia in Braschi: ha preso, lo scorso anno, il testimone da Collina e non è facile districarsi in questa giungla. Ma si ricordi di chi era quando arbitrava...