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Financial Times: “Disastro Unicredit colpa di Ghizzoni”

L’aumento di capitale di Unicredit da 7,5 miliardi di dollari «sta assumendo le sembianze di un disastro» con un calo del valore delle azioni «vicino al 50%», anche per colpa della nazionalità della banca nel pieno della crisi.

Redazione

L'aumento di capitale di Unicredit da 7,5 miliardi di dollari «sta assumendo le sembianze di un disastro» con un calo del valore delle azioni «vicino al 50%», anche per colpa della nazionalità della banca nel pieno della crisi.

Lo scrive il Financial Times in un editoriale secondo cui la responsabilità primaria è dell'amministratore delegato Umberto Ghizzoni, che «sa fin troppo bene di aver fatto un grosso errore quando ha resistito alla richiesta di aumentare il capitale a inizio 2011» allora avanzata da Bankitalia e dal ministero dell'Economia.

Nel frattempo c'è stato il piano strategico della banca, ma «ci è voluto un anno - scrive l'editorialista Patrick Jenkins - un periodo pericolosamente lungo in tempi normali, e nel mezzo di una crisi come quella attuale la punizione è stata brutale». Ora - prosegue il Ft - «la buona notizia è che Ghizzoni ha stretto un patto d'acciaio con le banche d'investimento da cui avrà il capitale necessario anche se - non sia mai - il prezzo dovesse scendere sotto quello a sconto delle azioni emesse». Ma ciò potrebbe non essere abbastanza per gli azionisti di lungo termine, «in particolare le fondazioni» - scrive il Ft. E «le vere vittime del 'fiasco' sono le altre banche europee che dovranno trovare sul mercato 115 miliardi di euro entro giugno».(ANSA).