Appena superato il conflitto con i calciatori che ha paralizzato la prima giornata del campionato spagnolo, nuove minacce di sciopero pesano ora sulla Liga, dove 18 squadre preparano
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Diritti Tv Spagna, rivolta di tutta la Liga contro Barcà e Real
Appena superato il conflitto con i calciatori che ha paralizzato la prima giornata del campionato spagnolo, nuove minacce di sciopero pesano ora sulla Liga, dove 18 squadre preparano
la rivolta contro lo strapotere economico delle corazzate di Spagna e d'Europa, Barcellona e Real Madrid. Il presidente del Siviglia Josè Maria del Nido guida il tentativo di 'putsch' dei piccoli-medi contro i due grandi. Ha convocato per giovedi allo stadio Sanchez Pizjuan una riunione cui hanno aderito 18 dei 20 club di Liga, cioè tutti meno Barca e Real. All'ordine del giorno: la ridistribuzione della torta dei diritti televisivi che in Spagna è pesantemente sbilanciata a favore di blaugrana e merengue. Barcellona e Real Madrid prendono ciascuno ogni anno 140 milioni di euro, quasi 100 più dei club di seconda fascia, Atletico e Valencia (42 milioni). Gli altri oscillano fra i 12 milioni del Granada e i 29 del Villareal. Dieci dei 20 club di Liga prendono fra 12 e 14 milioni. «Il nostro campionato non è la peggiore porcheria d'Europa ma del mondo: due club sottraggono i soldi della tv alla maggioranza delle società della Liga» tuona del Nido. L'abisso finanziario fra i due grandi e tutti gli altri, accusano i rivoltosi, spiega l'enorme differenze nei risultati e falsa il campionato. La stagione scorsa dietro a Barcellona, primo con 96 punti, e Real Madrid, 92, c'era il deserto. Il Valencia, terzo, ha finito staccato di 25 punti dal Barca, a quota 71, il quarto, il Villareal, di 34, il Siviglia, quinto, di 38. «Con questa ripartizione dei diritti, solo due possono farcela. O le cose cambiano o uccidiamo il calcio spagnolo» avverte Fernando Roig, presidente del Villareal, che ha iniziato la nuova stagione di Liga asfaltato 5-0 dal Barcellona (mentre il Real andava in goleada contro il Saragozza 6-0). I rivoltosi, con in testa Siviglia e Villareal, chiedono che già da questa stagione cambino le regole del gioco e la Liga passi a un sistema di ripartizione dei diritti simile a quello della Premier inglese, dove la differenza fra il più ricco, il Manchester United (58,2 milioni), e il club con meno diritti tv, il Wolverhampton (34,9), non supera il 50%, contro il 1200% ora in Spagna. Il presidente del Granada Enrique Pina ha avvertito, riferisce Abc, che i contestatori potrebbero arrivare fino allo sciopero per spezzare l'attuale chiave di ripartizione dei diritti tv che 'uccidè la Liga. (ANSA).
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