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Cassano, bruschette e patatine “Era meglio una gamba rotta”

(repubblica.it) Giornata tranquilla per Antonio Cassano, ricoverato al Policlinico di Milano dopo l’intervento al cuore cui è stato sottoposto ieri.

Redazione

(repubblica.it) Giornata tranquilla per Antonio Cassano, ricoverato al Policlinico di Milano dopo l'intervento al cuore cui è stato sottoposto ieri.

Il calciatore del Milan dovrebbe essere dimesso al più tardi lunedì mattina, per proseguire nel decorso post-operatorio a casa. Aiutato anche dai tanti attestati di affetto e dalle molteplici visite, Fantantonio appare sempre più pimpante, come testimonia il fatto che, per pranzo, si sia fatto recapitare bruschette e patatine. PRANDELLI: "L'HO VISTO BENE" - A fargli visita nella giornata di sabato, tra gli altri, ci sono stati Demetrio Albertini, vice-presidente della Federcalcio, e il ct azzurro Cesare Prandelli che, ai cronisti, si è limitato a dire "L'ho visto bene". Più loquace Albertini, che ha tranquillizzato i giornalisti in attesa: "E' allegro e sereno - ha detto uscendo dal reparto dove si trova il giocatore - nella stanza c'era anche il medico. La cosa più importante è la salute e lo ripete anche lui. Antonio dovrà fare solo 15-20 giorni di stop assoluto e dopo potrà anche correre, se vuole. Quando scenderà in campo lo diranno i medici. L'unica cosa di cui è un po' dispiaciuto è che stava passando un bel momento, ma credo che attraverserà ancora altri periodi meravigliosi in campo. Quello che è stato lo sappiamo, l'importante è la sua concentrazione per rimettersi in forma il più presto possibile".

 

ANTONIO AGLI ULTRA': "MEGLIO UNA GAMBA ROTTA" Parlando ad Albertini, Cassano si è detto sorpreso dai "messaggi che ha ricevuto da tutte le persone del mondo del calcio, da dagli amici e anche da quelli inattesi". Il barese è stato poi visitato da un gruppo di Ultras del Milan, ai quali ha detto: "Avrei preferito rompermi una gamba anziché avere problemi al cuore". Il fantasista ha anche ringraziato la squadra del Catania che avrebbe voluto fargli visita ma, per motivi di tempo, ha dovuto rinunciare. Lo stesso hanno fatto, per non disturbarlo, cinque insegnanti per disabili di Garbagnate Milanese, tornate indietro dopo essere arrivate fin fuori la porta del campione.