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Capello-FA ai ferri corti il ct pensa alle dimissioni

(repubblica.it) Non si è dimesso dopo la delusione dei Mondiali in Sud Africa, ma forse potrebbe andarsene, sbattendo la porta, per un motivo ai suoi occhi più grave: la mancanza di rispetto nei suoi confronti.

Redazione

(repubblica.it) Non si è dimesso dopo la delusione dei Mondiali in Sud Africa, ma forse potrebbe andarsene, sbattendo la porta, per un motivo ai suoi occhi più grave: la mancanza di rispetto nei suoi confronti.

Fabio Capello starebbe addirittura meditando di dimettersi da ct dell'Inghilterra a causa delle polemiche attorno alla fascia di capitano di John Terry. La federcalcio inglese ha deciso di "degradare" il difensore della nazionale per il processo per insulti razzisti a cui dovrà sottoporsi l'estate prossima. Ma non ha consultato l'allenatore, che due giorni fa, intervistato dalla Rai, ha detto di non essere per nulla d'accordo. Oggi la stampa inglese lo critica aspramente per avere di fatto sfidato il proprio datore di lavoro e si augura un divorzio immediato tra il coach italiano e l'Inghilterra. Citando fonti vicine a Capello, il Daily Mirror scrive che potrebbe proprio finire così: con dimissioni immediate del commissario tecnico, senza aspettare gli Europei di giugno e la fine del suo contratto.Può darsi che siano soltanto voci: ieri sera Capello era al suo posto di selezionatore in tribuna d'onore per assistere a Liverpool-Tottenham. Non sorrideva molto, ma questa è una sua caratteristica. Di certo c'è che la vicenda Terry ha aumentato la tensione tra l'allenatore e la federazione. Com'è noto, il giocatore è accusato di avere rivolto insulti razzisti a un avversario, Anton Ferdinand, durante la gara fra Chelsea e Qpr. In sostanza lo avrebbe chiamato "sporco negro" o qualcosa del genere, un'offesa discriminatoria per la quale in questo paese possono scattare l'arresto e un procedimento giudiziario. Terry si è sempre detto innocente, ma sembra uno dei pochi a crederci da queste parti. La federazione inglese ha reagito togliendogli la fascia di capitano, che gli era già stata tolta una volta, l'anno scorso, per essere andato a letto con la fidanzata di un compagno di squadra della nazionale; ma che poi Capello gli aveva restituito.Intervistato domenica alla tivù italiana, Capello ha detto: "Non sono stato consultato in proposito e sono contrario, perché per me le persone restano innocenti fino a quando non sono state condannate, quindi bisognava aspettare il giudizio del tribunale prima di punire eventualmente Terry". La reazione dei media è stata compatta: dai tabloid al Times e al Guardian, oggi lo criticano tutti, per avere preso le distanze dalla federcalcio, ossia dal datore di lavoro che lo paga "6 milioni di sterline l'anno". I giornali la definiscono una provocazione e si augurano che Capello si dimetta, visto che la federazione non se la sente di licenziarlo per non dovergli pagare il suo profumato stipendio fino a scadenza del contratto. Ma la scadenza ormai è vicina e qualche columnist azzarda che sarebbe il momento giusto per disfarsi di un ct italiano che, da quando è uscito senza alcuna gloria dai Mondiali sudafricani, qui non ama più nessuno.Capello e il presidente della federazione, David Bernstein, si incontreranno nei prossimi giorni per affrontare la questione. A sostegno dell'allenatore giungono le parole di Alex Ferguson, leggendario coach del Manchester United, che commenta: "Non c'è niente di male a esprimere un parere e Capello è la persona più importante nella gestione della squadra perché è il selezionatore". Si sa come la pensa Ferguson: anche nei giorni scorsi ha ripetuto che allo United il numero uno è lui, "perché l'attimo in cui l'allenatore non ha più il comando assoluto, cominciano i guai". Il fatto è che, all'Inghilterra, Capello non ha più il comando assoluto, dopo quello che è successo. I giornali commentano che lo sgarbo della federazione, punendo Terry senza consultare il ct, ha mandato alla squadra un chiaro segnale di delegittimazione nei confronti di Capello. In più, lo spogliatoio dell'Inghilterra è diventato in larga misura ostile a Terry, e vedere Capello che lo difende gli inimicherà ulteriormente i giocatori, che già lo sopportano a stento, lamentandosi che parla male l'inglese ed è troppo severo nei ritiri. Infine c'è il problema che Rio Ferdinand, fratello di Anton, pare intenzionato a non scendere più in campo se gioca anche Terry: ebbene, proprio grazie alla difesa che ha ricevuto da Capello, ora Terry si dice pronto a continuare a giocare per la nazionale, anche senza la fascia di capitano, quando molti suoi compagni speravano che la punizione servisse a fargli autoimporre il ritiro volontario dalle file dell'Inghilterra.Se a tutto ciò si aggiunge che Capello, per la squalifica di Rooney, dovrà fare a meno del suo giocatore più forte e di un attaccante insostituibile nelle prime partite degli Europei, ci sarebbero ragioni sufficienti per convincerlo ad evitare quella che si prospetta come una "missione impossibile", il cui esito potrebbe rivelarsi perfino peggiore dell'avventura in Sud Africa.