news calcio

Calcioscommesse, il GIP: “Partite Bari vendute al miglior offerente”

«Più calciatori del Bari, sul finire della stagione 2010-2011» erano «ormai sul mercato: non già nel senso calcistico del termine,

Redazione

«Più calciatori del Bari, sul finire della stagione 2010-2011» erano «ormai sul mercato: non già nel senso calcistico del termine,

abitualmente riferito alla compravendita estiva o endostagionale dei giocatori, ma nella deteriore accezione mercantile dell'espressione, essendo pronti alcuni beniamini della Curva Nord dello stadio San Nicola a fare mercimonio delle proprie, invero sbiadite, prestazioni professionali in favore del migliore offerente pur di conseguire un utile in denaro» Lo scrive il gip di Bari Giovanni Abbattista nelle 93 pagine del provvedimento restrittivo emesso il 31 marzo scorso e notificato stamani all'ex difensore del Bari, Andrea Masiello e agli scommettitori baresi Gianni Carella, di 46 anni, e Fabio Giacobbe, di 30, originario di Grottaglie.

 

Secondo il giudice, alcuni calciatori biancorossi vendevano le partite che disputavano «anche contemporaneamente su più tavoli, sia che gli interlocutori fossero stranieri (zingari come per Palermo-Bari, ndr) senza scrupoli (...) sia che si trattasse di allibratori, faccendieri e ristoratori locali, della cui compagnia, peraltro, gli atleti biancorossi, o almeno alcuni di essi, erano soliti circondarsi». «D'altra parte - annota il giudice - la stagione calcistica si era rivelata oltremodo fallimentare, si profilava il rischio concreto di non vedersi più elargire gli stipendi da parte della società che era in crisi, dopo la retrocessione le quotazioni di mercato - questa volta inteso propriamente come mercato calcistico - dei singoli giocatori erano in intuibile ribasso e nella singolare interpretazione, affetta da distorta logica machiavellica, delle proprie prestazioni resa da parte di simili atleti professionisti il fine di lucro giustificava pur sempre il mezzo».

 

Ansa