«Sono deluso. Arrabbiato. E non posso stare in silenzio. La sentenza che condanna me e Thomas Manfredini mi ha lasciato a bocca aperta, leggendo le motivazioni ho trovato poche ed insufficienti parole».
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Calcioscommesse, Doni: “Sono deluso. Io e Atalanta non c'entriamo niente”
«Sono deluso. Arrabbiato. E non posso stare in silenzio. La sentenza che condanna me e Thomas Manfredini mi ha lasciato a bocca aperta, leggendo le motivazioni ho trovato poche ed insufficienti parole».
Cristiano Doni sceglie il sito atalantini.com, frequentatissimo dai tifosi bergamaschi, per esprimere il suo stato d'animo all'indomani della sentenza sul caso Calcioscommesse, che gli ha inflitto tre anni e mezzo di squalifica.«Vogliamo giustizia. Non vogliamo pagare con una condanna che sia d'esempio per gli altri: vogliamo che paghi chi ha sbagliato - continua Doni - Noi, in questa storia, non c'entriamo niente. Chi ha dichiarato di aver usato il mio nome millantando, non è stato ascoltato. Di tutti i personaggi coinvolti non conosco nessuno, eppure pago perchè ero amico di Nicola Santoni. Se io fossi colpevole, pagherei. Non andrei nemmeno avanti a difendermi».
Il capitano conclude con un'amara riflessione: «Solo l'idea che qualcuno a Bergamo, tra i tifosi nerazzurri, possa pensarmi coinvolto in vicende che fanno del male all'Atalanta, mi ferisce dentro. In oltre dieci anni con questa maglia ho dimostrato tanto, l'Atalanta è la cosa a cui tengo di più. 'A Testa Altà non è solo un gesto di esultanza ma uno stile di vita».
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