Il calcio batte la crisi, ma rischia di essere affossato dagli stipendi dei calciatori. È quanto emerge dal rapporto europeo di Deloitte sul settore:
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Calcio, serie A prosciugata dagli stipendi, il 75% dei ricavi
Il calcio batte la crisi, ma rischia di essere affossato dagli stipendi dei calciatori. È quanto emerge dal rapporto europeo di Deloitte sul settore:
nel 2011 i ricavi complessivi delle squadre del Vecchio continente hanno raggiunto quota 17 miliardi di euro (per l' esattezza 16,9 miliardi, con una crescita del 4% rispetto all'anno precedente), ma gli stipendi 'succhianò in molti casi più del 70% del fatturato.
La Serie A è prima in Europa in questa classifica: in Italia il monte stipendi è il più elevato in assoluto, a 1,16 miliardi di euro, e insieme alla Ligue 1 francese il rapporto tra retribuzioni e ricavi è quello massimo del 75%. Lo studio sui dati di bilancio della stagione 2010-11 evidenzia come questo rapporto continui a oscillare, insensibile al pareggio obbligatorio dei conti che l'Uefa chiederà con il progetto di 'fair play finanziariò a tutte le squadre che parteciperanno alle sue competizioni della stagione 2013-14. Nel 2009 nel massimo campionato italiano gli stipendi erano infatti il 73% dei ricavi, nel 2010 il 77%, l'anno scorso come detto il 75%. Da questo punto di vista il sistema più sano è quello tedesco, dove il rapporto è del 53%, seguito dalla Spagna (59%) e dall'Inghilterra, dove si sale al 70% ma il business continua a crescere: i ricavi totali della Premier sono a quota 2,5 miliardi. I cinque principali campionati europei hanno comunque registrato una crescita dei ricavi per un totale complessivo di 8,6 miliardi di euro (+2% rispetto alla stagione precedente).
La Liga spagnola ha raggiunto 1,72 miliardi (+5%) con un incremento di 47 milioni di ricavi commerciali (+10%). Real Madrid e Barcellona insieme hanno generato più della metà dei ricavi complessivi, confermando come quello spagnolo sia il campionato più polarizzato d'Europa. In Spagna - escludendo Barcellona e Real Madrid, che hanno generato buoni profitti operativi pur sopportando indebitamenti enormi - sei dei club della Liga hanno iniziato la stagione 2011-12 in amministrazione controllata.
I ricavi della Serie A sono invece aumentati di 21 milioni di euro (+1%) giungendo a 1,55 miliardi, per cui l'Italia rimane in quarta posizione davanti alla Ligue 1 francese; che però, secondo gli analisti di Deloitte, dovrebbe presto crescere con il 'volanò degli investimenti del Paris Saint-Germain e della possibile assegnazione degli Europei. I diritti televisivi nei cinque maggiori campionati europei sono aumentati del 3%, superando i 4,1 miliardi, e rappresentano circa il 48% dei ricavi complessivi; mentre i ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti sono diminuiti del 2% scendendo a 1,8 miliardi, rappresentando il 21% del fatturato complessivo. I ricavi commerciali sono cresciuti del 5% raggiungendo 2,7 miliardi, grazie ai maggiori club inglesi e spagnoli.
Ma la ricerca di Deloitte - una delle principali società internazionali di consulenza che da un decennio ha sviluppato una branca di studio su sport e business - individua anche i campionati emergenti: la Russia sviluppa ricavi per 614 milioni di euro e la Turchia per 515 milioni, battendo un campionato 'storicò come quello olandese, le cui squadre registrano un fatturato complessivo di 431 milioni. (ANSA).
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