news calcio

Borriello: “Saluto i tifosi della Roma. Luis Enrique? E' bravo e gli auguro fortuna”

Numero di maglia numero 23, Marco Borriello si presenta in conferenza stampa. La prima con la Juventus, per l’attaccante arrivato in prestito dalla Roma.

Redazione

Numero di maglia numero 23, Marco Borriello si presenta in conferenza stampa. La prima con la Juventus, per l'attaccante arrivato in prestito dalla Roma.

"Sono molto felice di essere in casa bianconera, è un onore che la società mi abbia dato questa possibilità".

Sullo striscione. "Non posso negare che sono dispiaciuto per lo striscione di contestazione. Io ho grande rispetto per i tifosi della Juventus, devo dire che nella mia vita mi sono sempre comportato onestamente ed in modo dignitoso, sia nel campo professionale che nella vita privata. Lo striscione è dettato dalla cattiva informazione di questo anno e mezzo, non ho mai rifiutato la Juventus. Non voglio entrare in polemica, i tifosi sono amareggiati ma questa è la verità".

Sull'avventura bianconera. "Ho voglia di rivalsa, di mettermi in mostra. Ho cinque mesi per convincere la società a riscattarmi ed ai tifosi di acclamarmi. Ci sono tutte le premesse per fare bene. Fisicamente ho avuto un problemino il 20 dicembre, ma tra oggi e domattina mi aggrego alla squadra, sto bene". Sulla carriera. "Posso dare molto di più, sono stato sfortunato. A Genova ho iniziato a giocare a calcio seriamente, poi al Milan sono stato fermo 10 mesi. Poi con Leonardo ho fatto 15 reti in 8 mesi e nel momento in cui mi stavo confermando mi hanno messo davanti il centravanti più forte del mondo, Ibrahimovic. Così ho scelto la Roma, una scelta azzeccata: ho fatto 17 reti in totale durante l'anno, poi la società e l'allenatore che mi avevano voluto non c'erano più. E' arrivata una nuova dirigenza, un nuovo allenatore e non sono rientrato più nei programmi e non ho più giocato per questioni progettuali".

Ancora sul passato. "Sono sempre andato a migliorare; dal Genoa sono andato al Milan, poi in una squadra seconda in classifica come la Roma. Ed ora sono alla Juventus, la mia carriera va sempre in crescendo, sempre a migliorare". Sulla Nazionale. "C'è tanta concorrenza, l'importante è che i giocatori facciano il bene della Juventus. Qui nessuno mi ha promesso niente, dovrò conquistarmi tutto, e comunque non voglio essere un problema ma solo un'arma in più. Ho guardato al progetto, a questa grande opportunità, non voglio fare la prima donna altrimenti sarei andato in un club dal blasone minore. Poi le decisioni spetteranno al mister, per quello che vedrà negli allenamenti. Spero di inserirmi nella mentalità della squadra, poi vedremo anche per la Nazionale: ci spero, sicuramente".

Su Conte e Luis Enrique. "Col mister non ho parlato di tattica, solo di motivazioni che ho a bizzeffe. Non ho giocato e non per demeriti tecnici, ho voglia di rivalsa e di mettermi in mostra, spero di far bene. Luis Enrique? Con lui non ho avuto molta fortuna, ma è un bravissimo allenatore con una bellissima idea di gioco. Gli auguro il meglio, saluto lui ed i miei compagni, compreso l'ambiente giallorosso". Di nuovo sull'estate del presunto gran rifiuto bianconero.

"Fino al 29 agosto ero il titolare, il 30 agosto il Milan prese Ibrahimovic. La Roma si fece subito viva, il Milan voleva vendermi a titolo definitivo per prendere più soldi. La Juventus non poteva ed io andai alla Roma, mi fecero un contratto di cinque anni per un progetto a lungo termine, anche se le cose poi sono cambiate. Non mi sono mai vantato in giro di aver rifiutato la Juve, la società lo può dire e confermare; è stato un errore di cattiva informazione. Garantisco una cosa, sul presente: lotterò e suderò come un leone per la Juventus".

Sul 23. "Il mio numero è il 22, ma l'ho scelto 'ad estrazione'. La mia nipotina ha pescato il 23, il mio barista ed il mio fisioterapista pure: non so se è stato un caso, ma visto che è il numero preferito di Vidal, magari il prossimo anno ce lo scambiamo...".