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Atalanta, addio serie A? Ecco tutti i club che rischiano

(repubblica.it – F.Bianchi) Se è vero quello che sta uscendo in questi giorni, e c’è davvero il rischio che sia vero, la promozione in serie A dell’Atalanta è ad altissimo rischio.

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(repubblica.it – F.Bianchi) Se è vero quello che sta uscendo in questi giorni, e c'è davvero il rischio che sia vero, la promozione in serie A dell'Atalanta è ad altissimo rischio.

Perché, in base alla responsabilità oggettiva, il club bergamasco potrebbe pagare carissimo quello che ha fatto Cristiano Doni (salvo nel 2000 e, guarda caso, sempre per una questione di scommesse...). L'Atalanta potrebbe essere penalizzata e perdere la promozione in A, oppure, vista la pluralità di gare in  cui è coinvolta- in base alla lettera g dell'articolo 4 comma 2 del codice di giustizia sportiva-essere "retrocessa all'ultimo posto in classifica del campionato di competenza". In questo caso finirebbe nell'inferno (ci scusi Mario Macalli) della Lega Pro e la classifica della B andrebbe riscritta. Insomma, un autentico dramma per il club di Percassi, subito ritornato in A con una splendida annata. Ma sono tanti i club che potrebbe essere coinvolti: da stabilire comunque se sono stati commessi illeciti, se i calciatori si sono messi d'accordo fra loro per truccare (o tentare di truccare, è lo stesso) le partite. O se scommettevano "solo", cosa peraltro proibita. Questo è importante, decisivo per capire l'eventuale coinvolgimento dei club. Certo, il Ravenna pare spacciato: è stato appena condannato (-7) in un caso di illecito, e il suo ds, Buffone, già punito, ora ha ammesso di aver scommesso per il "bene" il suo club.

Tesi che è risibile. Non regge. Così come non reggono le difese di alcuni calciatori. Quello che spaventa in Figc è il possibile (pare certo ormai) coinvolgimento della serie A: la procura di Palazzi giù indagava su Chievo-Sampdoria, ma ora, stando alle ultime notizie che arrivano da Cremona, l'inchiesta potrebbe estendersi anche a Brescia-Bologna, Catania-Chievo, Inter-Lecce e Genoa-Roma. C'è tanto millantato in giro, ma bisogna vedere se esiste la responsabilità (oggettiva) da parte dei club.  Situazione più complessa in serie B (va valutare la posizione Sassuolo, Padova, Piacenza, Ascoli, Siena) e Lega Pro, dove i club coinvolti potrebbero essere numerosi a cominciare dal Benevento di Paoloni. Ma che la questione sia preoccupante, lo dimostra il fatto che stamattina, domenica, si è tenuto un summit segreto al Coni. Gianni Petrucci ha incontrato Giancarlo Abete. Presente anche il segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi. L'incontro, come spiega una nota del Coni, è servito "per un'organica riflessione sugli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica di Cremona, anche in vista della riunione della Giunta in programma domani, 6 giugno". Coni e Figc hanno "convenuto sulla necessità di rafforzare le forme di collaborazione tra soggetti preposti alla tutela dell'ordine statuale e quelli preposti all'ordine sportivo, in particolare la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell'Economia (AAMS), il Ministero dell'Interno e il Ministero della Giustizia, al fine di mettere in funzione ulteriori strumenti operativi utili a contrastare il fenomeno delle attività illecite collegate alle scommesse". Abete domani comunicherà alla Giunta Coni il quadro delle immediate iniziative che la Figc adotterà in previsione del Consiglio Federale, già programmato per il 9 giugno, per favorire "quanto più possibile la celerità di tutti gli adempimenti connessi alle problematiche emerse negli ultimi giorni". Domani Abete annuncerà inoltre che le norme saranno inasprite. Pene più dure per chi non denuncia i casi sospetti (vedi la Cremonese) e anche per i calciatori che scommettono (ora la sanzione prevede il minimo di 18 mesi). Ma basterà? No, che basta: figuriamoci i vari Paoloni o Doni se si spaventano. Fra Figc e Monopoli adesso si litiga: non solo Abete è seccato ma anche Abodi e Macalli (Beretta è in bicicletta sulle Ande...). Troppe segnalazioni per "flussi anomali" ma zero denunce all'autorità giudiziaria. "Noi siamo le vittime di questo sistema, non prendiamo un euro e come possiamo fare per combattere contro gli over? Maurizio Ughi (consigliere delagato Snai, ndr) accusa il mondo del calcio: ma è lui che deve dare risposter. Si è mai rivolto alla Procura della Repubblica quando ha avuto sospetti? Lo dica...", si chiedono Abete e c. Stavolta non hanno torto: la "torta" delle scommesse è troppo grossa, il mondo del calcio non ce la fa difendersi da solo. Va stabilito un sistema di monitoraggio costante, e la Lega Pro già lo sta studiando per la prossima stagione. La battaglia va condotta a tutti i livelli: la Fifa ha dato un contributo di 20 milioni di euro all'Interpol, Michel Platini si è appellato alla polizie di tutta l'Europa, la Ue presto discuterà una proposta italiana (firmata dal parlamentare Pella e da Demetrio Albertini, vicepresidente Figc). Assemblea di Lega: su cosa si litiga stavolta? Assemblea della Lega di serie A, domani a Milano. L'ennesimo tentativo per trovare una via comune. Ma su cosa si litigherà stavolta? Bacino d'utenza? Diritti tv? Contatto collettivo? Concordato proposto da Dahlia? Milan e Inter inoltre non vorrebbero andare a Pechino ai primi di agosto per la Supercoppa italiana: l'offerta era di dieci milioni di euro per tre edizioni, il calcio italiano rischia di perdere la faccia. Che credibilità può avere all'estero?