news calcio

Allegri punta la vetta col gol che arriva da lontano

(Repubblica.it – E.Currò) – Allegri è notoriamente un perfezionista. E il suo Milan è ancora tutt’altro che perfetto, anche se da quando ha deciso di mettersi in moto ha quasi raggiunto la cima della classifica in pochi balzi.

Redazione

(Repubblica.it - E.Currò) -Allegri è notoriamente un perfezionista. E il suo Milan è ancora tutt'altro che perfetto, anche se da quando ha deciso di mettersi in moto ha quasi raggiunto la cima della classifica in pochi balzi.

 "Abbiamo subito un gol evitabile e per mezz'ora non siamo stati dinamici come avremmo dovuto", ha dunque puntualizzato lui, dopo il 4-1 al Parma, in una serata che in base al risultato poteva essere catalogata sbrigativamente alla voce trionfo. Invece, più dei 4 gol per volta che la squadra si sta abituando a segnare con disarmante naturalezza, l'allenatore ha preferito passare al microscopio le crepe difensive. Certo, quelle di Lecce erano più vistose. Ma anche contro il Parma, che si è presentato a San Siro con un attacco leggerissimo in senso sia metaforico sia letterale, molto leggera è stata in un paio di occasioni pure la fase difensiva del Milan. E' verosimile che la Roma, sabato all'Olimpico, non perdonerà eventuali nuove distrazioni: essendo una squadra giovane e con evidenti margini di miglioramento, può infastidire chi eccede nel ritmo compassato.

 "E' una partita molto importante", si limita a osservare Allegri. La tautologia sconfina nella banalità, però il messaggio ai giocatori è chiaro: mentre le sconfitte in trasferta col Napoli e con la Juve erano arrivate nel periodo di massima emergenza per gli infortuni, a Roma quasi tutti saranno a disposizione. Perciò l'occasione di raggiungere o magari addirittura di scavalcare la Juve, che gioca in casa dell'Inter, non va sprecata.

 CENTROCAMPO LETALE - Allegri non ritiene impossibile l'aggancio, perché sa di avere in questo campionato un'arma che nella stagione scorsa era meno devastante: i gol dei centrocampisti. La tripletta di Nocerino, che fa seguito a quella di Boateng e ai gol di Seedorf e Aquilani (che tira almeno 2-3 volte a partita), non è evidentemente casuale, così come non lo sono i gol dei difensori (Thiago Silva e Yepes). Il dato non è tanto statistico, quanto tattico. Gli inserimenti dei centrocampisti in area - e in generale di chi parte da dietro - rappresentano da sempre il pallino di Allegri e le caratteristiche dei giocatori che ha in rosa gli permettono di esaltare questo suo schema, provato a Milanello con quotidiana insistenza. La coppia d'attacco Ibra-Cassano è particolarmente adatta a esaltarlo. Entrambi arretrano volentieri a fare sponda per le triangolazioni di prima oppure si defilano istintivamente verso i vertici dell'area, liberando spazi centrali appunto per i centrocampisti, che si gettano nei corridoi. E' una tattica efficace soprattutto nei momenti in cui le difese avversarie sono molto chiuse e il ritmo è abbastanza basso: aprono improvvisi squarci e liberano al tiro giocatori meno marcati proprio perché teoricamente meno offensivi. Lo scudetto fu garantito da questa qualità preziosissima del Milan: l'imprevedibilità del terminale delle azioni d'attacco. Infatti segnarono praticamente tutti, dai difensori in su. Ora tutti continuano a segnare, con la differenza che ci riescono ancora più spesso. E l'orgoglio di Robinho, declassato in questo momento a punta di rincalzo, può diventare prezioso quanto il recupero di Pato dopo la sosta.