«Sarà indispensabile nei prossimi anni avviare una nuova generazione di stadi, piccoli o grandi, ma sempre confortevoli e strettamente legati al territorio. A riguardo il ritardo accumulato è già significativo e non è possibile accumularne altro.
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Abete: “Serve una nuova generazione di stadi e siamo già in ritardo”
«Sarà indispensabile nei prossimi anni avviare una nuova generazione di stadi, piccoli o grandi, ma sempre confortevoli e strettamente legati al territorio. A riguardo il ritardo accumulato è già significativo e non è possibile accumularne...
Ci danneggerebbe a livello di credibilità e competitività». Sono le parole di Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio, a margine della presentazione del documento 'Report calcio 2011'. «Quello degli stadi rimane un grande problema», dice Abete. «Servono impianti idonei e adeguati per avere una maggiore partecipazione del pubblico, creare una maggiore fruibilità per le famiglie e creare maggiori introiti», aggiunge.
«Mi sembra che ci sia un impegno forte da parte del sottosegretario Crimi, un invito al dialogo e ad un momento di confronto fra i principali partiti del Parlamento per dare luogo al varo di questa legge da tanto tempo attesa. Bisogna fa prevalere gli interessi generali, non sempre le norme possono dare risposta a tutte le aspettative e esigenze, altrimenti non si può andare avanti. Se tutti vogliono ritagliarsi un abito su misura diventa difficile avere una legge. Serve una sintesi e la Figc è disponibile a farlo», continua il presidente federale, secondo il quale «il modello è quello tedesco che porta avanti tre grandi aree: miglioramento delle infrastrutture, un equilibrio costi-ricavi migliore anche a Spagna e Inghilterra e la partecipazione del pubblico».
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