Zeman, un uomo solo al comando

(ilcatenaccio.es - F.Canale) Alla fine la montagna ha partorito il topolino: Zdenek Zeman rimarr? sulla panchina della Roma con una fiducia a tempo. Per 3 giorni nella capitale si ? assistito al teatro dell?assurdo, ad una commedia grottesca e paradossale in cui l?allenatore boemo attaccava pubblicamente la societ?, il direttore generale Baldini lo smentiva e il direttore sportivo Sabatini, a sua volta, quasi lo esonerava in conferenza stampa. Eppure la frattura, apparentemente insanabile, ? stata ricomposta.

Il tetragono boemo si ? venduto l?anima al diavolo? Ad oggi non ? ancora possibile rispondere a questa domanda. Soltanto i fatti potranno dirci se Zeman scender? a compromessi derogando ai suoi pi? ferrei convincimenti. Quel che ? certo ? che l?allenatore della Roma ha affrontato finora questa sua seconda esperienza capitolina con un?intransigenza tattica e comportamentale nei confronti dei calciatori. La gestione dello spogliatoio ? stata da allenatore di seconda categoria, con un gruppo di grandi giocatori trattati come una scolaresca in ricreazione da bacchettare e punire. A parte Totti non c?? stato un calciatore di personalit? che non sia entrato in conflitto con l?allenatore: dalle reiterate panchine di De Rossi e Stekelemburg, all?accantonamento temporaneo di Pjanic, Castan e Osvaldo, passando per le stoccate pubbliche a Lamela e Burdisso e l?esclusione punitiva di Marquinho.

E la societ? in tutto questo che ruolo ha giocato? Di primo piano! Le responsabilit? dei dirigenti romanisti sono ancora pi? evidenti. Dopo la fallimentare scommessa Luis Enrique, Baldini ha deciso di sposare la causa Zeman. Vero amore? Neanche a parlarne. Pura convenienza! Il boemo ? stata la quarta scelta dopo i no di Villas Boas, Bielsa e Montella. Una virata furba su un allenatore gradito alla piazza, in grado di fare da parafulmine e creare all?inizio un clima di esaltazione collettiva.

Come sempre nel calcio per? comandano i risultati. L?ottavo posto in classifica e l?alternanza di prestazioni hanno scoperchiato un malumore latente. Oggi Zeman appare come un uomo solo al comando, delegittimato di fronte ai propri giocatori. Il rischio ? che finisca per trasformare Trigoria in una polveriere, con dichiarazioni simili a quelle che hanno scatenato l?ira della societ?. Il tutti contro tutti per difendere il proprio orticello continua a Trigoria. Ma al bene della Roma chi pensa?