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Villar, Mayoral e Perez: un 2021 dalle stelle alle stalle per la colonia spagnola

Villar, Mayoral e Perez: un 2021 dalle stelle alle stalle per la colonia spagnola - immagine 1

Da Fonseca a Mourinho: la vita degli iberici è cambiata totalmente. E ora tutti e tre possono salutare a gennaio

Redazione

“A falta de pan, buenas son tortas - Se non c'è pane, andranno bene le torte” recita un famoso proverbio spagnolo, eppure per lo Special One non è stato proprio così. In situazioni di emergenza, con carenza di ricambi la linea spagnola Villar-Mayoral-Perez non si è dimostrata una valida alternativa per Josè Mourinho a differenza di quanto visto nella stagione 2020-2021 con  Fonseca in panchina. Così la famosa piazza di Spagna romanista ha visto spegnere le luci, pure sotto Natale.

Gonzalo Villar: da nascente pupillo alla panchina con Mou

Tra infortunio al ginocchio e positività al Covid19, la parabola più deludente dei tre è sicuramente quella del giovane Gonzalo Villar. Arrivato a Trigoria il 30 gennaio del 2019 per 4 milioni di euro più bonus, il centrocampista ha concluso questo 2021 nel peggiore dei modi. Per lui in questo inizio di campionato, 0’ minuti giocati in Serie A e solamente 5 partite disputate per poco più di 50’ minuti in Conference League. Tanto ha fatto parlare la sua presenza in tribuna, tanto almeno quanto quello che ha fatto vedere nei 45’ minuti in campo contro il Bodo Glimt in Norvegia, ma più volte l’allenatore ha ribadito di non aver nessun problema con il giocatore. “Ho una visione di calcio diversa e Fonseca aveva opzioni diverse” ha specificato Mourinho alla vigilia dalla gara contro l’Hellas Verona; eppure il classe 1997 aveva conquistato in pochissimo tempo l’ex tecnico giallorosso, arrivando ad avere in breve tempo un ruolo chiave nella squadra per quella velocità, eleganza e tecnica che racchiudevano l’idea di gioco del primo portoghese. Tredici volte tanto l’utilizzo del 23enne nella passata stagione rispetto a questa, 2.714’ minuti disputati e 47 presenze tra Europa League e Campionato, con tanto di assist nel 2-2 contro l’Inter di Conte. Più di qualcosa quindi non è andato bene con Mourinho, che ha sempre preferito schierare Cristante e Veretout: sicuramente la poca esperienza e la troppa distanza da quel profilo di “regista” che il tecnico ritiene indispensabile per muovere le fila della sua squadra. Il centrocampista è stato superato pure da Darboe, Diawara e Bove. 

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Mayoral-Perez: la caduta dell’attacco iberico

Il secondo posto guadagnato per il poco utilizzo è sicuramente è quello di Mayoral: nonostante il gol ritrovato contro il CSKA Sofia quest’anno come vice Abraham, lo spagnolo si è ritrovato ad essere da capocannoniere insieme a Dzeko con Fonseca a illustre sconosciuto per Mourinho. I numeri delle due ultime stagioni a confronto fanno paura: 17 gol, 8 assist e 2.294’ minuti giocati nella stagione 2020-2021 contro solo 10 presenze con l’allenatore di Setùbal. Due ere nella stessa annata che hanno portato la mitragliatrice ad essere scarica e senza colpi: il motivo principale qui è stato l’arrivo dell’ex Chelsea a Roma, scelta voluta e sostenuta fin dall’inizio dal nuovo tecnico che nella sua idea di gioco vede meglio l’utilizzo di Tammy ma che nelle ultime settimane gli ha preferito quasi sempre pure Shomurodov e il giovanissimo Felix Afena-Gyan. Meglio invece, anche se non troppo, per Carles Perez: rispetto al primo, totalizza 16 presenze e due gol in Conference League, uno solo in meno rispetto allo scorso anno. Accurate senza dubbio le valutazioni e le osservazioni in campo che, sono state alla base di tali scelte, ma quello che emerge ancora una volta è che tra spagnoli e portoghesi non scorra buon sangue e la conferma di tutto questo sta nel fatto che su tutti e tre i giocatori si parli di mercato in uscita in questa finestra invernale.

 

Martina Stella