Questa l’opinione del preparatore atletico Giampiero Ventrone, intervenuto a Radio Manà Manà all’interno della trasmissione Buongiorno Calcio, in merito alla condizione fisica della squadra giallorossa
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Ventrone: “La preparazione ed il ritiro di Brunico non c'entrano, la Roma ha un problema di testa”
Questa l’opinione del preparatore atletico Giampiero Ventrone, intervenuto a Radio Manà Manà all’interno della trasmissione Buongiorno Calcio, in merito alla condizione fisica della squadra giallorossa
“Claudio Ranieri è un professionista di competenza altissima – ha dichiarato Ventrone, in passato, in passato preparatore di squadre come Atalanta, Siena e Juventus - sono pochi gli allenatori preparati come lui in questo momento in circolazione, la premessa è fondamentale, ed aggiungo che il gesto delle dimissioni dimostrano la sua grande signorilità, aggiungo che non c’entra nulla il ritiro di Brunico con le condizioni attuali della squadra. I grandi club di serie a oggi nonposono più fare una preparazione atletica come 6-8 anni fa, oggi il metodo classico di una volta è superato perché le grandi squadre hanno troppi impegni da subito, fin dal precampionato, pertanto in ritiro si costruisce solo la base, poi nel corso della stagione si interviene con altri piccolilavori, ma sempre senza caricare di stress la squadra che già ne ha tanto”
“A guardare la Roma la sensazione che ho è di un gruppo in difficoltà psicologica”, prosegue Ventrone “e quando una squadra vive momenti di questo tipo subisce tensioni tali dall’esterno da fargli consumare dieci volte più energie del normale, è questa la verità, ad un certo punto nel corso della gara si perdono perché la tensione emotiva li ha scaricati. Però Montella ora può risolvere il problema tranquillamente, non è difficile, prima perché il cambiamento dovrebbe già aver riportato un po’ di tranquillità, devono solo eliminare lo stress dal fisico e dalle mente e la Roma tornerà a fare risultati importanti. Ora sono disoccupato, ma mi piacerebbe rientrare presto.Lavorare a Roma? Perché no sarebbe un onore”.
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