La firma dell'accordo tra Unicredit e l'imprenditore statunitense DiBenedetto chiude dopo oltre due anni la lunga vicenda della cessione della Roma da parte della famiglia Sensi.
news as roma
Una trattativa durata 387 giorni: ecco le tappe del passaggio della Roma dai Sensi a DiBenedetto
La firma dell’accordo tra Unicredit e l’imprenditore statunitense DiBenedetto chiude dopo oltre due anni la lunga vicenda della cessione della Roma da parte della famiglia Sensi.
Ecco le principali tappe del passaggio. 29 MAGGIO 2009: Italpetroli avvia contatti con Mediobanca per studiare le modalità per gestire la situazione debitoria nei confronti delle banche creditrici (UniCredit, Mps). 2 SETTEMBRE: pressing di Unicredit nei confronti di Italpetroli. La società della famiglia Sensi deve rientrare del debito di 325 milioni di euro nei confronti della banca. Vengono preparati i documenti da presentare al giudice per il pignoramento di tutti gli asset. Partono i decreti ingiuntivi in Tribunale. 3 GIUGNO 2010: Alla vigilia della prima udienza dell' arbitrato, il gruppo Italpetroli smentisce le indiscrezioni su un possibile fallimento della holding. 5 LUGLIO 2010: Il tentativo di conciliazione tra Unicredit e Italpetroli va a vuoto e slitta ancora.
8 LUGLIO 2010: La famiglia Sensi e UniCredit firmano davanti al collegio arbitrale una lettera d'intenti per azzerare il debito della Italpetroli. L'intesa sancisce la nascita di un nuova società di controllo dell'As Roma, Newco Roma, in cui verrà trasferito il 67% del club e ha come obiettivo la vendita della partecipazione. Fino alla vendita la Newco è partecipata al 51% dai Sensi e al 49% da Unicredit.
26 LUGLIO 2010: Rosella Sensi e UniCredit firmano l'accordo per azzerare il debito della Italpetroli e la banca dà mandato all'advisor Rothschild per cercare un compratore del club giallorosso.
8 SETTEMBRE: primo incontro tra Unicredit e Rothschild, l'advisor incaricato dall'istituto bancario per cercare un nuovo proprietario per il club giallorosso. Una ventina le manifestazioni d'interesse pervenute. 25 GENNAIO 2011: A pochi giorni dal termine per la presentazione delle offerte, UniCredit anticipa che potrà scendere anche in campo nell'operazione, ritagliandosi un ruolo da partner finanziario. Emerge tra le altre l'offerta di un gruppo statunitense. 3 FEBBRAIO 2011: Cinque le offerte vincolanti giunte all'advisor Rotschild per l'acquisto della società giallorossa. Tra queste quelle della cordata Usa di Thomas DiBenedetto, dell'immobiliarista Gianpaolo Angelucci e di alcuni fondi a capitale misto (Medioriente e Usa).
15 FEBBRAIO 2011: Il Cda di Roma 2000, la società in mano alla famiglia Sensi e ad Unicredit che controlla il club giallorosso, sceglie di negoziare in via esclusiva con la cordata statunitense capitanata da Thomas DiBenedetto, che ha formulato l'offerta più competitiva.
30 MARZO 2011: Raggiunta un'intesa di massima, dopo due giorni di trattative, per l'acquisizione del pacchetto del 67% del club giallorosso ora in mano alla famiglia Sensi e UniCredit da parte di una nuova società partecipata al 40% dalla banca di Piazza Cordusio e al 60% dalla Di Benedetto As Roma Llc. - 15 APRILE: La cordata americana di Thomas DiBenedetto firma il contratto preliminare per l'acquisto dell'As Roma. L'intesa prevede il passaggio del pacchetto di controllo del club giallorosso.
28 GIUGNO 2011 - Rosella Sensi lascia il cda della società che per 18 anni è stata per la sua famiglia come una seconda casa.
4 LUGLIO 2011- Roberto Cappelli viene eletto presidente del consiglio d'amministrazione della Roma per ricoprire l'incarico lasciato vacante dopo le dimissioni di Rosella Sensi.
29 LUGLIO 2011: il 'closing' della trattativa per il passaggio della Roma alla cordata americana viene posticipato al 18 agosto. Si deve stendere un nuovo contratto per ridefinire l'aumento di capitale.
18 AGOSTO: fumata bianca. Nello studio legale Grimaldi viene firmato l'accordo con cui la cordata statunitense guidata da DiBenedetto acquisisce il pacchetto di maggioranza del club e diventa ufficialmente il nuovo proprietario.
(ANSA)
© RIPRODUZIONE RISERVATA