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Un’intera tifoseria col fiato sospeso

(di Daniele Scasseddu) – Sono giorni di attesa, spasmodica, frenetica, difficili da contenere quelli che dovrebbero portare al passaggio della società Roma nelle mani del consorzio DiBenedetto.

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(di Daniele Scasseddu) – Sono giorni di attesa, spasmodica, frenetica, difficili da contenere quelli che dovrebbero portare al passaggio della società Roma nelle mani del consorzio DiBenedetto.

Il condizionale è d’obbligo usarlo, un po’ per scaramanzia,un po’ perché la nostra storia anche recente,ci ha riservato spesso colpi di scena molto amari; attenendoci ai comunicati ufficiali c’è tempo fino al 30 marzo, anche se i lavori tra le parti sono indirizzati nel senso di giungere ad una felice conclusione della vicenda già entro questa settimana. Nella Roma del presente, e dell’immediato futuro, una e solo una sembra essere la certezza in questo momento: il più forte calciatore italiano in attività, Francesco Totti, sarà ancora il pilastro centrale di una squadra che speriamo sia il più competitiva possibile, in Italia ed in Europa.

DIBENEDETTO LLC – Con il campionato fermo le attenzioni di un’intera tifoseria i sono rivolte a questa estenuante trattativa tesa a far diventare Thomas DiBenedetto il prossimo presidente dell’As Roma. I legali del consorzio insieme a quelli della banca sono incessantemente al lavoro per cercare di adempiere le ultime pratiche nel modo più celere possibile. Oggi dovrebbe essere il giorno giusto per sapere quando e dove si incontreranno i vertici di UniCredit e l'equipe DiBenedetto per mettere una volta per tutte la firma decisiva a questa lunga ed estenuante trattativa. Ai nastri di partenza da una parte c'è sempre il consorzio capitanato da Thomas DiBenedetto e composto dai quattro soci già noti: Michael Ruane, Richard D'Amore e James Pallotta, oltre allo stesso DiBenedetto. E dall'altro lato del tavolo c'è seduta la solaUnicredit. Questa mattina erano circolati rumors su un possibile nuovo partner, individuato in Bill Duffy,un agente sportivo dell'Nba a capo della Bda Sports Managment. L'’imprenditore americano, sempre secondo le indiscrezioni, sarebbe intenzionato a partecipare all’operazione rilevando una parte della quota (il 40%) che rimarrà nelle mani della banca. Ma al momento Piazza Cordusio è impegnata nella trattativa esclusiva con DiBenedetto. Fino ad ora, spiegano le fonti, non è stato infatti avviato ancora alcun tentativo nell'ambito della cessione ad un terzo di una parte della quota di Unicredit, questo per la serietà che impone la trattativa con DiBenedetto. Quando, dopo la firma con gli americani, il quadro dell'operazione As Roma sarà definito allora la banca procederà alla scelta di un socio, all'interno di una lista che comprende ad oggi solo nomi italiani: tra questi Francesco Angelini e Luca Parnasi, Leonardo Caltagirone e i fratelli Toti. Oggi, domani, dopodomani. Ogni giorno è buono per il summit che ufficializzerà il passaggio di consegne del club capitolino. Dopo sette anni di querelle societarie e "guerre di comunicati", si profila l'avvicendamento che porterà il nuovo presidente, l'italoamericano Thomas DiBenedetto, alla scrivania che fu (ed è) di Rosella Sensi. Nonostante non abbondino notizie sicure, l'affare si avvia verso la sua definitiva conclusione. Ancora non sono noti i dettagli dell'incontro: non c'è una data nè un luogo certo, anche se Milano e New York sembrano le mete "più gettonate" per la firma.

NEL SEGNO DI TOTTILa sontuosa prestazione di Francesco a Firenze potrebbe avere ormai convinto DiBenedetto a fare di Totti l’uomo del futuro. Non si può prescidere da Francesco, se l’obiettivo è davvero di incentivare la diffusione del marchio, di accrescerne l’appeal, di vendere il merchandising dell’Associazione Sportiva Roma ovunque. Basti pensare che nei paesi arabi non si parla di Roma. Si parla di Totti. Il capitano giallorosso ha ritrovato una forma smagliante ed anche le sue prestazioni sul campo ne stanno beneficiando in maniera esponenziale. Da ragazzino prodigio a capitano, da affascinato ammiratore di Peppe Giannini fino alle due reti di Domenica contro Boruc: un calcio di rigore e un tiro di collo esterno per rincorrere l’ennesimo record di una carriera sublime.L’eco del capitano è arrivato anche oltre i confini nazionali, tant’è che ha ottenuto le giuste celebrazioni anche dalla stampa estera:l’argentino Olé l’ha ribattezzato Imperatore. Alla pari di Giulio Cesare o Costantino, hanno scritto. France Football, la rivista che ha ideato il Pallone d’Oro, a momenti lo santifica. E comunque lo rende eterno, come eterno l’ha fatto mamma Fiorella. Il titolo del pezzo è «Totti, questo monumento». «Ha abbattuto – si legge – la barriera simbolica delle 200 reti in Serie A. Il suo contratto fino al 2014 potrebbe permettergli di diventare il secondo miglior marcatore del “Calcio”». Agence France Presse ha dedicato all’impresa del Capitano non un take, un semplice lancio d’agenzia,ma un vero e proprio articolo in americano a firma Barnaby Chesterman . «Totti reaches 200- goal milestone», Totti raggiunge la pietra miliare dei 200 gol. Le gesta di Francesco trovano spazio anche sul sito della CNN: «Totti insacca la seconda doppietta di fila per passare il traguardo dei 200 gol in Serie A». La strada verso il podio dei più grandi cannonieri del campionato italiano è ancora lunga e appassionante. Il prossimo obiettivo è Baggio, distante appena quattro reti e poi, di corsa, fino all’accoppiata Meazza-Altafini con 216 gol a testa. Più avanti c’è Gunnar Nordahl, lo svedese che giocò dal 1948 al 1958, mettendo il pallone in porta per 225 volte, quasi tutte con la maglia del Milan. Poi ci sarebbero i 274 centri di Silvio Piola, ma per ora restano lì. Per ora ci godiamo l’ennesimo record di Francesco. Tanto  negli ultimi diciotto anni la storia è sempre stata la stessa: “Totti è un giocatore finito”, “Non è mai decisivo”,“Non ha vinto niente”, “E’ soltanto un coatto”, “E’ il male della Roma” e così via, fino alle duecentouno candeline in serie A.

MENEZ&CO. - Un contratto in scadenza tra un anno, un feeling mai nato con il nuovo tecnico, la voglia di scappare. Lo ha confessato apertamente, Jeremy Menez, in un'intervista pubblicata sabato da l'Equipe:"Montella non è sincero con me, sono pronto ad andarmene". Parole forti e non autorizzate dalla Roma, che per questo lo ha multato. Il trequartista parigino aveva chiesto di essere ceduto già nel corso della gestione Ranieri, con cui nell'ultimo periodo on legava più. Nella cena post Genoa-Roma, quando otto giocatori "brindarono" all'addio dell'ex allenatore, Menez era tra i più allegri. Oggi, invece, è pronto a scappare, soprattutto dopo l'addio annunciato dell'amico Mexes. Il fantasista francese può liberarsi dal proprio contratto per una cifra pari a 25 milioni di euro, come da clausola voluta al momento del suo arrivo. Il suo procuratore, Alain Migliaccio, ha confermato l’insoddisfazione del giocatore: «E' normale che Jeremy sia deluso, con Ranieri era titolare fisso mentre ora con Montella gioca meno. Ogni calciatore vorrebbe essere sempre in campo ma giustamente il tecnico fa le sue scelte. Ménez sta bene a Roma ed ha un ottimo rapporto con i compagni di squadra. Mi sembra prematuro parlare di una sua possibile cessione. Ha un contratto fino al giugno del 2012 e la sua volontà è quella di restare nella Capitale. Dovremo capire poi chi sarà l’allenatore della Roma il prossimo anno. A fine stagione faremo un bilancio: qualora capissimo che il giocatore non dovesse rientrare nei piani del club, chiederemmo un incontro alla società per cercare altre soluzioni. Al momento comunque nessuna squadra mi ha contattato» . In Italia, al talento francese sembrano essere interessate Napoli, Inter e Juventus che seguono con molta attenzione l’evolversi di questa vicenda. A sottolineare come Menez sia un talento è intervenuto oggi, a margine dell’incontro “Il vivaio nel futuro del calcio” Christian Damiano, allenatore in seconda di Claudio Ranieri: “«Jeremy Menez può diventare un campione, ognuno ha la sua gestione. Noi abbiamo avuto la nostra. Per i giocatori che hanno un talento eccezionale ci vuole stima e fiducia,lui è capace, ha dimostrato le sue qualità. Ora deve confermare a Roma quello che ha fatto finora. A fine stagione? Non mi riguarda, deciderà lui. Arrivare molto giovani in Italia è molto difficile, è sempre stato così con altri grandi campioni francesi. Il calcio italiano è il più difficile del mondo». Oltre Menez, all’ormai quasi certa partenza di Mexes, ai malumori di Vucinic, si vanno ad aggiungere voci che vorrebbero Daniele De Rossi lontano da Roma e precisamente a Madrid: piace tanto a Mourinho che lo paragona a Fabregas e Schweinsteiger. I Blancos sarebbero pronti a versare una cifra tra i 20 e i 25 milioni di euro per avere il cartellino del centrocampista di Ostia. Su un possibile addio di De Rossi alla maglia giallorossa c’è chi non intravede un’ipotesi del tutto remota: "Ho la sensazione che De Rossi possa, prima o poi, lasciare la Roma. Conosco Daniele meno di quanto conosco Francesco, ma mentre il capitano ormai è destinato a concludere la carriera in giallorosso qualcosa mi dice che il suo vice potrebbe non farlo", dice Carlo Mazzone. La nuova società, quindi come obiettivo primario avrà quello di risolvere queste grane, cercando di costruire una Roma che possa lottare su tutti i fronti in Italia ed in Europa: presto fate presto però, perchè noi che amiamo questi colori non ne possiamo più di quest'attesa.