Terminata la stagione calcistica, per alcuni giugno ha significato: inizio delle vacanze estive. Altri invece hanno iniziato a proiettarsi nel clima Mondiale. La Coppa del Mondo nel 2014 ha fatto tappa nella capitale mondiale del calcio, il Brasile, e alcuni giocatori della Roma hanno lasciato la Capitale alla volta del Sud America. Per l'Italia l'unico giallorosso presente è stato Daniele De Rossi; Cesare Prandelli infatti ha deciso di lasciare a casa i due '91 della Roma Destro e Florenzi, il primo penalizzato dalle tre giornate di squalifica inflitte dal Giudice Sportivo per un contatto con Astori in Cagliari-Roma. Se il codice etico non ha perdonato l'attaccante ascolano, non ha certo premiato il ct azzurro, eliminato nella fase a gironi insieme a tutta la spedizione italiana. La Roma al Mondiale, oltre che da De Rossi, è stata rappresentata da altri quattro elementi della rosa di Rudi Garcia: Maicon in nazionale con i padroni di casa, Torosidis con la sua Grecia, Pjanic e la Bosnia alla prima apparizione nella competizione, e Gervinho con gli 'elefanti' della Costa d'Avorio. Nella lista degli esclusi eccellenti, oltre ai sopracitati Destro e Florenzi, sono finiti Kevin Strootman, out a causa dell'infortunio, Radja Nainggolan, lasciato deliberatamente a casa dal ct belga Wilmots, e Leandro Castan.
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‘Un anno di Roma’ (2): tra USA e Austria un’estate di calciomercato. Benvenuto Iturbe, addio Benatia
Capitolo II. Cartoline dagli States tra affari di mercato in entrata e in uscita. Iturbe diventa l'acquisto più caro della Roma americana, a Benatia non bastano gli applausi all'Open Day: a fine agosto lascia Roma per Monaco di Baviera
DA COLE AD ASTORI, PASSANDO PER ITURBE - Mondiale a parte, l'estate prosegue con il calciomercato. La Roma, prima di lasciare il Paese per iniziare la tournèe americana di luglio, piazza in ordine i seguenti colpi: Ashley Cole, Salih Ucan, Emanuelson ed Iturbe. Dall'Inghilterra alla Turchia, Walter Sabatini si assicura alcuni giocatori che dovranno essere utili alla causa giallorossa. Farli arrivare a luglio significa tenerli in gruppo quasi per l'intera estate, includerli nel viaggio negli Stati Uniti e nel ritiro austriaco, e permettere loro di inserirsi nelle dinamiche di gioco, nonché di relazionarsi con quei giocatori che sono a Roma da più tempo. Tra esperti veterano e giovani talenti Sabatini è deciso a creare il giusto mix per permettere a Garcia di sfruttare al meglio le caratteristiche di ogni pedina a sua disposizione. Arriva anche l'acquisto di Juan Manuel Iturbe, il gioiello più costoso della Roma a stelle e strisce: "l’acquisizione a titolo definitivo dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Iturbe - si legge sul comunicato della società emanato il 16 luglio - a fronte di un corrispettivo di € 22 milioni. L’accordo prevede il riconoscimento di un corrispettivo variabile, fino ad un massimo di 2,5 milioni di euro, per bonus legati al raggiungimento da parte dell’AS Roma di determinati obiettivi sportivi. Con il calciatore - conclude - è stato sottoscritto un contratto di prestazione sportiva di cinque anni, con scadenza al 30 giugno 2019". Il pacco con cui Iturbe arriva a Roma è firmato Luca Toni, il quale con il talentino argentino ha dimostrato molto nella stagione precedente a Verona. Tra i tanti contendenti, Sabatini arriva in anticipo e piazza il colpo vincente: ancora una volta, la Roma ottiene esattamente ciò che voleva. Intanto la squadra, dopo qualche giorno di allenamenti e conferenze di presentazione a Trigoria, parte: destinazione Boston. La città natale del presidente Pallotta ospita infatti l'amichevole contro il Liverpool, vinta per 1-0 dalla Roma grazie alla rete di Marco Borriello. Mentre la Roma è negli States, il gruppo viene raggiunto da Davide Astori, altro acquisto in difesa ed altro 'scippo', questa volta ai danni della Lazio. Nei giorni precedenti all'accordo con la Roma, in casa Lazio si respirava un profondo ottimismo per questa trattativa che doveva portare a Formello il centrale lombardo. Invece l'ormai ex Cagliari diventa un giocatore giallorosso e a Philadelphia si presenta al suo nuovo pubblico in conferenza stampa.
TRA L'AMERICA E L'AUSTRIA -Il tour 2014 della Roma negli States è scandito da quattro tappe: Boston, Denver, Dallas e Philadelphia. Nella prima città, oltre all'amichevole contro il Liverpool, la Roma presenta la seconda maglia, quella bianca con banda diagonale giallorossa, stemma a sinistra e 'baffo Nike' a destra. Alla presenza di Totti e Strootman i giallorossi rivelano la divisa con cui sono pronti a scendere in campo contro gli inglesi a Fenway Park. La Roma è negli Stati Uniti non solo per promuovere il brand, ma anche per partecipare alla prestigiosa "Guinness International Champions Cup", torneo in programma dal 24 luglio al 4 agosto che vede la formazione di Garcia in un girone con Manchester United, Real Madrid e Inter. Due sconfitte ed una vittoria negano alla Roma la possibilità di giocarsi a Miami la finale contro la vincitrice dell'altro girone ma ha spedito diverse belle cartoline come il gol da centrocampo di Miralem Pjanic contro lo United, la vittoria sul Real Madrid di Ancelotti firmata Francesco Totti e, lontano dal rettangolo verde, le numerose foto scattate con la statua di Rocky a Philadelphia. Ma in America si è parlato anche di calciomercato. A Boston, durante una cena presso il ristorante Nebo delle sorelle Pallotta, si svolge un interessante colloquio tra il presidente e Mehdi Benatia, con Pjanic in veste di traduttore forte della sua capacità di parlare sia inglese che francese. Durante quella chiacchierata informale James Pallotta sembra voler trattenere a Roma il marocchino, tentato da tempo dalle molte offerte. Al termine della serata Benatia viene ritratto mentre parla al telefono, forse con il suo procuratore, quel Moussa Sissokho poi da Sabatini definito 'menestrello'. I tifosi comunque sono rassicurati da quel colloquio perché l'impressione è che Pallotta abbia risolto tutto. Terminata la parentesi americana, la Roma vola in Austria, a Bad Waltersdorf.
BENATIA: DOPO GLI APPLAUSI ALL'OPEN DAY LA PARTENZA - Ogni giorno che passa Mehdi Benatia sembra sempre più lontano da Roma. L'estate sta volgendo al termine così come il calciomercato. Il colloquio tra lui e il presidente giallorosso sembra ormai un ricordo lontano. Arriva l'Open Day, il 19 agosto, che coincide anche con la penultima (l'ultima, prima dell'inizio del campionato, sarà contro l'AEK Atene) amichevole stagionale contro il Fenerbahce, ex squadra del neoacquisto Uçan. Durante la presentazione della squadra passano in rassegna tutti: dallo staff tecnico a quello medico, dall'allenatore ai giocatori. Compreso Benatia. L'Olimpico lo accoglie con applausi scroscianti, i tifosi non vogliono che parta, l'auspicio è che resti in quella che dovrà essere la stagione dello scudetto. Il mercato è lontano dai pensieri, quella sera, peccato che si continui a parlare di eventuali sostituti del marocchino da portare a Roma perché comunque un suo addio è tutt'altro che una suggestione. Una settimana dopo l'Open Day arriva l'ufficialità del suo passaggio al Bayern Monaco. Un contratto corposo, dal punto di vista economico: il centrale marocchino guadagna ora intorno ai quattro milioni di euro a stagione, lascia Roma e raggiunge la Germania per 26 milioni più 4 di bonus. Finisce così la parentesi di Benatia in giallorosso. Sabatini lavora per portare nella capitale chi deve prendere il suo posto. Arriva dunque Kostas Manolas, il gigante greco che ha scartato Arsenal e Juventus ed ha scelto la Roma. Il mercato finisce con gli acquisti di Josè Holebas e Mapou Yanga-Mbiwa, un altro centrale di difesa fortemente voluto da Rudi Garcia.
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