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Tutto il calcio venduto per venduto: ecco la “macchina delle combine” di Bari

(di A.Bartolomucci) Spaghetti, scommesse, caffè e ammazza caffè! In centro o sul Lungomare, a pranzo e a cena.

Redazione

(di A.Bartolomucci) Spaghetti, scommesse, caffè e ammazza caffè! In centro o sul Lungomare, a pranzo e a cena.

Niente di più semplice se nel ristorante, a fianco al tavolo occupato dai soliti calciatori potessero esserci gli slavi o, se preferite, gli zingari e, sempre vicino, gli amici degli amici, i ragazzi del clan, ma Celentano non c'entra!  E, in una notte di febbraio, l'ultimo venerdì del mese, la notizia corre veloce: "17 indagati per il calcio scommesse, ci sono quelli del Bari, gli ex, i soliti noti: Parisi, Bentivoglio, Masiello e Rossi e i nuovi Ghezzal e Marco Esposito".

 

Annotazione: sono tutti spariti dalla città di San Nicola, addirittura gli ultimi due hanno fatto salto triplo. Abdel l'algerino, prima a Cesena, poi a gennaio in Spagna al Levante; Marco Esposito addirittura prima Cska di Sofia, poi Portogruaro e Pisa.... Le gare, ahimè, sempre quelle, le ultime nove, dopo l'illusione di San Siro con quello scherzo fatto a Cassano, uno a uno col Milan, l'elefante che si ferma davanti al topolino. Stiamo parlando del campionato 2010-2011 e la vicenda è arcinota.

Il profilo però diventa sempre più nitido, Masiello aveva parlato di: timidi approcci degli zingari per sistemare le partire visto che la stagione poteva dirsi compromessa e, di poche combine gestite però dai vari Gegic e Ilievski con la sovrintendenza di Angiolino Iacovelli, l'ausiliario portantino amico di tutti i calciatori. Ma quest'ultimo che ha capito sulla propria pelle cosa vuol dire fidarsi degli amici, ha rispedito il pacco al mittente chiarendo agli inquirenti che in effetti il suo ruolo era quasi uguale a quello esercitato in Ospedale, il portantino, e sì, lui portava i soldi dagli zingari ai calciatori...e se le cose non andavano bene li riportava dai calciatori agli zingari. La nota stonata, che in qualche modo permette agli inquirenti di prendere il bandolo della matassa, stonata per l'associazione a delinquere, sta nel fatto che oltre agli zingari, a un certo punto si fa avanti la malavita locale...

"E' permesso? Possiamo mettere due lire anche noi, oppure, visto che abbiamo i nostri siti di scommesse, diciamo così, voi puntate e se i risultati sono giusti, vinciamo, ma se sono sbagliati, perdete e pagate". Naturalmente calciatori, slavi e "bravi ragazzi" frequentano il meglio dellaristorazione barese e, un discorso tira l'altro, proprio come le scommesse, chi ascolta e pensa che il risultato è già scritto magari punta, magari rischia, magari vince!! Il gruppo si allarga, in mezzo ci sarebbe un albanese, un allenatore di una squadra barese di dilettanti, tre pregiudicati. Addirittura una donna e su questa c'è molta curiosità perchè sarebbe, se non l'unica, una delle prime a comparire in questo mondo di maschi. Quando si dice la parità!!

Se Bari piange, Cremona non ride. Dal basso Adriatico alla bassa Padana, mille chilometri di scommesse, ma stavolta la storia può titolarsi "la rimessa". Gli zingari che si stanno presentando coi loro memoriali o le loro interviste dettate non ci stanno a passare per dei manovratori o boss....Intanto le combine le chiamano "informazioni": Gegic, Ilievsky, Lalic, Ribic e Saka si dipingono come "bravi ragazzi", venuti in Italia per fare shopping (lo dice Gegic quando viene con Traikovski) o per provare a chiedere in giro "informazioni" su calcio partite e calciatori..."Non siamo noi i boss, i veri capi? E qui la rimessa... lunga: Gervasoni e Carobbio, o se preferite Gerva e Pippo. Quei due riuscivano a vendere anche a più persone, a più gruppi, le informazioni.

Gegic scrive dalla Serbia, nega di essere stato di recente in Svizzera a Chiasso per riprendere le sue cose da Chiasso dove giocava e abitava... peccato che le autorità cantonali abbiano dichiarato il contrario. Ilievski parla, supponiamo per bocca del suo legale da Skopje, Macedonia, Lilic è in galera per altri motivi, Ribic e Daka sono a Zagabria. Di Martino ha un impianto accusatorio enorme. Pensate ad un solo dato: degli zingari appena 100 mila intercettazioni. Il pm ha le idee chiare. Ha anche un altro processo da seguire, a Brescia per la strage di Piazza della Loggia, ma ha la possibilità di rispondere a tutti che non basta, non bastano i memoriali, ci vuole la presenza in Italia, a Cremona e senza vuoti di... memoria.

FONTE sportmediaset.mediaset.it