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Tra squadra e questioni societarie, alla Roma manca la tranquillità

(di Mirko Porcari) – E’ paradossale la differenza di giudizio sulla prestazione della Roma ieri sera: a calciatori e allenatore è bastato sottolineare il tentativo di recupero ed il numero inusuale di gol segnati per allontanare le...

Redazione

(di Mirko Porcari) - E’ paradossale la differenza di giudizio sulla prestazione della Roma ieri sera: a calciatori e allenatore è bastato sottolineare il tentativo di recupero ed il numero inusuale di gol segnati per allontanare le critiche sull’ennesimo passaggio a vuoto.

Ai tifosi, invece, è sembrato di rivivere paurosi fantasmi del passato, un’umiliazione che brucia ancora di più se si pensa alle potenzialità che la squadra avrebbe da offrire. I processi, oggi, lasciano lo spazio alle notizie societarie, garantendo ai calciatori un alibi adatto alle solite dichiarazioni “di facciata”.

 

DISFATTA – La sconfitta di Milano ha raccontato molto di più di quello che lascia intendere il risultato: non una bella partita, anzi, ed un 5-3 nato dalla flessione interista. “Complimenti alla Roma per come ha saputo reagire, anche con un uomo in meno” nel dopo partita Ranieri ha sorpreso un po’ tutti con un’analisi che stride con la realtà del campo: Roma confusa, capace di reggere solo un tempo, una costante di questa stagione. Adesso la squadra si trova tra l'incudine ed il martello, in un limbo troppo distante dal vertice e pericolosamente incalzata da avversarie come Palermo e l'Udinese,  sulla carta meno forti ma molto più attrezzate dal punto di vista caratteriale. Cosa salvare, dunque, della disfatta di San Siro? Poco o niente, a voler essere buoni si potrebbe sottolineare la buona condizione di Fabio Simplicio e Marco Borriello (dichiarazioni del post a parte...), due che prima di mollare ci pensano mille volte. E noi tifosi? Guardiamo avanti, per l'ennesima volta...

 

AMERICA - In attesa dei passi ufficiali, si continua a parlare del futuro assetto societario "made in Usa": filtrano poche indiscrezioni, dunque si lavora più su ipotesi e sensazioni che su vere e proprie imbeccate. La trattativa tra Unicredit e la cordata di Di Benedetto ha subito un'accelerata nelle ultime settimane, si potrebbe chiudere entro la fine di febbraio con grande soddisfazione di tutte le parti, ci sono da limare alcuni aspetti ma il più è fatto. Ci si interroga sul destino di alcune figure al momento fondamentali, allenatore in primis, e della loro collocazione nella Roma del futuro: c'è chi assicura una permanenza di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa anche per il prossimo anno, chi invece, comprensibilmente cauto, aspetta che si concretizzi il passaggio di proprietà per capire effettivamente quali mosse caratterizzeranno i primi tempi nella capitale. Forza e coraggio, è quasi finita...

 

MILIONI - Di euro. Quelli che il Manchester City sarebbe pronto ad offrire per Jeremy Menez farebbero gola a chiunque: venti per avere il francese da giugno, un regalo per Roberto Mancini e per il sogno Premier. Difficilmente la Roma si priverà dell'ex Monaco, specie in un momento in cui tutto è da scrivere a livello di mercato, quindi assegno rispedito al mittente con cartolina da Boston. Sempre all'ordine del giorno la questione Mexes: il transalpino, lo sanno anche i sassi, è in scadenza di contratto e da febbraio può accordarsi con chiunque. La Roma sta lavorando per un rinnovo apparentemente facile, ma le cifre che ballano intorno al prolungamento rischiano di far slittare la fumata bianca: 5 milioni ha chiesto Mexes, giusto per equiparare il suo stipendio a quello degli altri big, la dirigenza avrebbe rilanciato con una proposta al ribasso, ci vorrà ancora un pò prima di vedere chiusa questa situazione. Da registrare alla categoria "semplici voci" i rumors riguardo Pavlyuchenko (torniamo indietro nel tempo...) in rottura con il Tottenham e Ottl, promettente centrocampista del Bayern Monaco.