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Totti sorriso amaro, quattro minuti nel fine partita

(Ansa) – C’è lo stadio Ferraris che applaude, in tutti i suoi settori, la cifra di Francesco Totti, un campione, un capitano, che sa mettere insieme tristezza e sarcasmo.

Redazione

(Ansa) - C'è lo stadio Ferraris che applaude, in tutti i suoi settori, la cifra di Francesco Totti, un campione, un capitano, che sa mettere insieme tristezza e sarcasmo.

«Ma che la partita comincia adesso?» ha detto rivolgendosi alla panchina quando, al 90' di una Sampdoria-Roma costruita sugli errori di Juan, mister Ranieri gli ha chiesto di scaldarsi. «Ma dai, la partita non è finita?» ha detto sorridendo. Era un sorriso triste, amarissimo.

Forse Ranieri sperava in una magia, un'alchimia di quelle che solo un campione come Francesco Totti può inventarsi. Ma c'è stato soltanto il tempo di litigare con capitan Palombo per un contrasto in area e poi l'arbitro Rocchi ha fischiato. Sì, Totti avrebbe potuto fare la differenza. Ma è come chiedere a una Ferrari che sta in garage di affrontare un tornante a 250 km/h senza darle il tempo di scaldare gli pneumatici.

Forse, se fosse entrato 15 minuti prima non sarebbe finita così, 2-1. Ma il Ferraris gli ha voluto comunque tributare un lungo applauso, perchè Totti è Totti e chi ama il calcio non lo discute. Polemiche negli spogliatoi per questa decisione di Ranieri, secondo quanto si racconta. Perchè capitan Totti non s'è visto in zona mista. C'era attesa per quello che avrebbe potuto dire il mister giallorosso nel tradizionale briefing a fine partita. Ma Ranieri sa come si fa. Alla domanda se non ritiene se sia stata una mancanza di rispetto mettere Totti negli ultimi 4' Ranieri ha risposto: «Mancanza di rispetto? semmai il contrario. Gli ho detto: vai, e vediamo se con uno dei tuoi colpi risollevi la partita. Ho sempre detto ai miei giocatori che bisogna lottare fino all'ultimo minuto e anche io lo faccio». Candido Ranieri.

Totti è stato uno dei grandi giocatori di questi anni. Fantasia, potenza, determinazione le sue caratteristiche. Umanità e comprensione le sue doti. Adesso però tristezza e nervosismo cambiano il profilo di un giocatore che sarà sempre amato. Non ci sta nell'angolo, non ci può stare: e così il nervosismo lo fa diventare altro da sè: alla fine della partita ha continuato a litigare con Palombo. Sono intervenuti i compagni a dividerli. E nemmeno il paragone con Rivera lo consola. Nè consola chi vede in Totti un'opportunità sprecata per la Roma.