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Totti-Del Piero, giù le bandiere

(sportmediaset.it) Il lunedì di Roma e Juventus, già di per sé triste a causa delle sconfitte contro Samp e Napoli, è complicato dalle polemiche riguardanti i due rispettivi simboli in campo, Francesco Totti e Alex Del Piero.

Redazione

(sportmediaset.it) Il lunedì di Roma e Juventus, già di per sé triste a causa delle sconfitte contro Samp e Napoli, è complicato dalle polemiche riguardanti i due rispettivi simboli in campo, Francesco Totti e Alex Del Piero.

Il primo, seppure a denti stretti, ha polemizzato con Ranieri per essere stato fatto entrare al 91', il secondo è stato lasciato fuori dall'11 iniziale a favore della strana coppia Amauri-Toni: sembra sempre di più fuori dal progetto-Juve.

Due situazioni parallele, caratterizzate dall'età che avanza, dalla concorrenza spietata in seno ai rispettivi organici, da una classe ancora cristallina che, tuttavia, viene sacrificata in nome della dinamicità necessaria nel calcio "corri e picchia" del giorno d'oggi. Proprio Claudio Ranieri, all'ennesima domanda sulle ragioni di un cambio così ritardato - e apparentemente poco rispettoso nei confronti del capitano - si è lasciato scappare una risposta che è tutto un programma: "Non ho messo prima Totti perché i tre davanti correvano". I tre davanti sono Borriello, Vucinic e Menez, che effettivamente, fino ai patatrac di Juan, avevano fatto bene segnando (Vucinic), cercandosi e arretrando a dare una mano in fase difensiva. A Totti, per il momento, non è rimasta che la proverbiale ironia per affermare tutto il suo disappunto. "Mo' sta a inizia' la partita", ha sibilato al quarto uomo al momento dell'entrata in campo; mentre, lasciando Marassi, ha risposto un serafico "Mi pare che è andata bene" a chi gli ha chiesto un giudizio sul match della Roma. In realtà, i nervi tottiani stanno tendendosi (si è visto anche domenica, con Palombo, nello spicciolo vissuto in campo) e il capitano, forte di un contratto praticamente "eterno" con il suo club, starebbe aspettando lo sviluppo degli eventi societari per capire come muoversi. Ha offerte milionarie da Dubai, che però non vuole prendere in considerazione: molto meglio sarebbe, per Francesco, voltare pagina con nuovi "capi", allenatore compreso: le voci sbucate fuori su Ancelotti non sono casuali.Del Piero, al momento, non vede un orizzonte molto più roseo. A Napoli, un segnale importante e pesante per Pinturicchio: nemmeno l'assenza dei due colleghi che, per caratteristiche, gli hanno sempre disputato il posto in squadra (Quagliarella e Iaquinta) ha aperto il varco buono per essere nella formazione iniziale. Alex, a Napoli, è entrato sul 2-0 e un attimo dopo Cavani ha messo la pietra tombale sul match, rendendo il resto dei minuti (e i tentativi poco convinti di Del Piero) un'appendice di festa per gli azzurri e di depressione per i bianconeri. Se al comprensibile disappunto del capitano della Signora si aggiunge il fatto che, per stessa ammissione di Marotta, la società continua a cercare un'altra punta, meglio ancora se di movimento, ecco che le ombre sul presente e sul futuro di Del Piero crescono sempre di più. Nessuna novità - anzi - sul fronte-contratto, sullo sfondo una divergenza sul ruolo da coprire, con Agnelli che lo vorrebbe ancora in rosa come giocatore, ma anche apprendista manager e Alex che si sente ancora calciatore al 100%. Altre volte, negli ultimi anni, il numero 10 sembrava alle corde ed è poi riuscito a ribaltare la situazione a suo favore: ci riuscirà anche stavolta?