Fuori dall’Olimpico cariche della polizia e incidenti tra tifoserie, dentro lo stadio il ricordo di Gabriele Sandri, l’ultra’ biancoceleste ucciso esattamente cinque anni fa da un agente della Polstrada nei pressi di Arezzo. Il derby numero 139 della Capitale tra Lazio e Roma regala emozioni forti ancora prima del fischio d’inizio.
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Tensioni e pioggia, ricordo Sandri emoziona l’Olimpico
Fuori dall’Olimpico cariche della polizia e incidenti tra tifoserie, dentro lo stadio il ricordo di Gabriele Sandri,
La cronaca racconta di due tifosi giallorossi aggrediti quando al via della partita mancano ancora due ore. Uno viene accoltellato e ferito all’altezza di un gluteo, mentre l’altro e’ invece colpito da un pugno. Entrambi vengono soccorsi e non risultano in gravi condizioni, ma la tensione nei pressi dello stadio cresce, si verificano carica di alleggerimento da parte delle forze dell’ordine nei confronti di alcuni ultras laziali che tentano di forzare il cordone di sbarramento per raggiungere Ponte Duca D'Aosta, mentre un gruppo di romanisti lancia petardi, bottiglie e una molotov. Alla fine degli scontri i servizi di controllo della Digos identificano undici sostenitori laziali mentre la polizia ne ferma tre - tra cui due minorenni - col maggiorenne che risulta in possesso di una bomba carta e un fumogeno.
Tutt’altro clima si respira invece all’interno dell’Olimpico, dove la pioggia battente non ferma ne' squadre ne' tifosi, con striscioni goliardici da una parte e dall’altra: in Curva Nord i laziali ironizzano sulle discrepanze storiche relative alla data di nascita del club giallorosso con una scritta “09/01/1900 SS Lazio - ??/??/1927 AS Roma”, mentre in Sud la risposta giallorossa e’ affidata ironicamente allo striscione “Pe’ fa capi’ che sei de sta citta’ ar Coloseeo te fai fotografa’”, in riferimento allo scatto ufficiale fatto dalla formazione della Lazio con alle spalle l’Anfiteatro Flavio.
Gli sfotto’ reciproci si azzerano pero’ nel momento in cui entra sul terreno di gioco il nipote di Gabriele Sandri, portato in braccio dal fratello Cristiano. Il bambino di tre anni e mezzo, che si chiama proprio Gabriele, con indossa la maglia della Lazio con il numero 81 si ferma piangendo sotto la Curva Nord che esponeva lo striscione “11-11-2007 un ultras non dimentica, 11-11-2012 Gabriele sempre con noi”. L’emozione e’ palpabile in tutto l’Olimpico e raggiunge l’apice quando le due squadre unite nel ricordo di ‘Gabbo’, e pur mantenendo i colori sociali, scendono in campo indossando tutti la maglia numero 81 con il nome Gabriele stampato sulle spalle. A fare da contorno una toccante coreografia della Curva Nord con una grande immagine raffigurante il volto sorridente dell’ultras biancoceleste. L’ultimo coro congiunto delle due tifoserie e’ riservato al presidente della Lazio, Claudio Lotito: il black out temporaneo dell’impianto d’illuminazione dell’Olimpico, dopo appena 5’ minuti dal fischio d’inizio, serve l’assist per intonare “Lotito paga la luce”. Poi il derby entra nel vivo, ed e' solo calcio. (ANSA)
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