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Stadio Roma, Pallotta voleva sostituire Parnasi con Goldman Sachs

La strategia del patron giallorosso era quella di far comprare, per 200 milioni di euro, alla banca d'affari i terreni sui quali dovrebbe sorgere il nuovo impianto

Redazione

L'iter del progetto Stadio della Roma è stato sconvolto dagli arresti che ieri mattina hanno coinvolto in prima persona il costruttore Luca Parnasi e i suoi collaboratori. Una bomba che inevitabilmente mette a serio rischio i piani di James Pallotta, che già da tempo aveva deciso di ridimensionare la figura di Parnasi. Secondo quanto rivela lettera43.it, il patron giallorosso aveva infatti trovato nella banca d'affari Goldman Sachs il compratore per i terreni di Tor di Valle. Per Pallotta erano troppi i 700 milioni di debiti a carico di Parnasi, oltre alle inimicizie che aveva accumulato da parte dell'amministrazione capitolina. In questo scenario il proprietario di Eurnova sarebbe rimasto lo sviluppatore delle opere.

La strategia di Pallotta era quella di far comprare a Goldman Sachs i terreni dove dovrebbe sorgere l'impianto della Roma (che erano stati acquistati da Parnasi per 42 milioni), per una cifra tra 150 e 200 milioni di euro. Un progetto che ora è destinato a restare sulla carta. Nel caso in cui lo Stadio della Roma non potesse essere realizzato a Tor di Valle, l'unica area in grado di ospitare un progetto del genere sarebbe quella di Tor Vergata, di proprietà di Caltagirone.