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Spinazzola: “La riabilitazione è stata lunga. Sogno di vincere la Champions”

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Le parole del giocatore giallorosso: "Davanti bisogna fare gol e portare la Roma a vincere"

Redazione

Leonardo Spinazzola, pedina fondamentale nella rosa di Mourinho, ha rilasciato ai microfoni di DAZN una piccola intervista. Il giocatore giallorosso ha detto la sua sul reparto offensivo della Roma e sulle prospettive della squadra nella stagione appena cominciata. Di seguito le sue dichiarazioni:

"Quest'anno ci divertiamo, ci possiamo divertire molto, oltre alla qualità e all'esperienza che sono fondamentali".

Gli attaccanti sanno che l'Italia li chiama i 'Fab 4'?

"Sanno di avere grande qualità e una grande responsabilità: devono fare i gol, le giocate e portare la Roma a vincere".

Su Di Maria."Amo Di Maria da quando era a Madrid, credo sia un grande colpo per la Juve: sarebbero stati guai se lo avessi avuto di fronte sabato. Per me è un fenomeno da sempre, penso non invecchi mai, uno di quei giocatori come Cuadrado, ad esempio, che sembrano non essere mai stanchi e sempre freschi, frizzanti ed elettrici, che è un piacere vedere giocare".

Sugli infortuni e la riabilitazione. "La riabilitazione è stata lunga e difficile perché il polpaccio è una parte del corpo che alleni solo con un paio di esercizi, non come un crociato, ad esempio, che è supportato dal quadricipite e che si può richiamare molto più facilmente. Muscolarmente posso ancora migliorare, infatti in queste settimane ho visto molti cambiamenti, sento una spinta maggiore nell'arto, e questo mi rende felice".

Sul rapporto con Mourinho. "Il Mister mi vede felice, e dopo l'anno scorso in cui mi è stato veramente molto vicino, ora mi deve dire poco, perché sono carico".

La partita in cui ti sei sentito insuperabile? "Tutta l'annata dell'Europeo"

Lo stadio più bello in cui hai giocato? "Spinazzola "Il Santiago Bernabeu di Madrid"

L'avversario più fastidioso in campo?  "Douglas Costa. Nell'1 contro 1 è il più forte che io abbia mai visto, in allenamento gli ho visto fare cose che si fermavano tutti ad applaudire"

La musica che ascolti prima di scendere in campo? "50 Cent"

Il tuo idolo da bambino? "Ronaldo il Fenomeno"

Il sacrificio più importante che hai fatto per diventare un calciatore professionista? "Andare via da casa a 14 anni"

Il sogno che speri ancora di realizzare? "Vincere la Champions League"