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Spinazzola: “Punto a tornare per novembre. Equilibrio è la mia parola preferita”

Spinazzola: “Punto a tornare per novembre. Equilibrio è la mia parola preferita”

Il laterale della Roma ha rilasciato un'intervista al programma "Ti sento" su Raidue

Redazione

Il terzino della Roma Leonardo Spinazzola è stato ospite di 'Ti Sento', il programma condotto da Pierluigi Diaco e in onda su Rai 2. Queste le sue parole:

Sei comodo nella tua timidezza? "Mi piace essere sottotraccia, andare in giro tranquillo. Mi vergogno quando tutta la gente mi guarda, quando vengono al ristorante a chiedermi le foto. Vivrei molto meglio se non fosse così".

 Ti ho visto imbarazzato anche nel rivedere immagini che ti riguardano. "Sì, io quando faccio interviste non mi riguardo mai".

Volevo sottolineare la gioia di un gruppo di giocatori, quelli della Nazionale, che hanno fatto squadra. Come nasce questa unione? "E’ stata la cosa più bella. Tutti i giocatori devono sapere il proprio ruolo, non devono avere l’idea di essere protagonisti più di altri. Siamo tutti alla pari, quella è la cosa più importante. Il mister ha tanto merito, anche tutto il suo staff. Ci ha trattati sempre tutti nella stessa maniera".

Ti piace essere chiamato Spina?"Sì, meglio di Spinazzola. Odio chiamare la gente che conosco per cognome, mi da un senso di distacco. Meglio Leo".

Con chi sei più unito in Nazionale?"A parte Cristante e Mancini, che giochiamo da tanto insieme, sono molto legato anche a Toloi. Poi ho stretto tanto con Locatelli e Berardi, questi giorni insieme ci hanno unito. Anche Jorginho. Con loro passi dei momenti che ti porterai dietro per tutta la vita, quindi vuoi bene a tutti. Dopo i festeggiamenti per la vittoria nessuno voleva andare via. Io ho provato emozioni incredibili. Sono stato fino alla partita con il Belgio in un’altra dimensione, stavo benissimo anche in campo. Mi sentivo fortissimo come mi sento ancora di più oggi. Abbiamo vinto a casa dell’Inghilterra, abbiamo fatto la storia. Per me è tutto amplificato".

L'esperienza col calcio ti aiuta nei rapporti?"Al di fuori non vedono tante cose. Nel calcio sono partito molto presto, sono cresciuto prima e ho dovuto farlo per forza: a 14 anni cresci subito o torni a casa dalla mamma. Mi rivedo tanto in mia mamma, solare come me e sempre presente e tosta. Una Donna con gli attributi. Anche con le mie due sorelle siamo forse anche troppo attaccati. È un bene, siamo molto affiatati e io e mia moglie siamo uguali con i nostri figli. Andiamo al parco insieme. Quando posso vado a vedere mio figlio che gioca al campetto. Vorrei amare i miei figli come i miei genitori hanno amato me".

Ti è mai capitato di deludere i tuoi genitori?"A scuola andava malissimo. Alle medie andava male perché rispondevo male e meno male che sono andato via. Mi sono sempre comportato bene ma ero un pochino presuntuoso. Rispondevo ai mister, meno male che sono andato via e mi hanno dato un pò di regole. Prima si cresceva in mezzo alla strada al parco e forse anche quello perché giocavo sempre con i più grandi e usavo qualche parolina che sentivo dai più grandi e io ero piccolo".

Sei contento della persona che sei diventato? La parte di te che mal supporti ancora oggi?"Sì, molto. Ho trovato un equilibrio e sto bene con me stesso".

Dipende anche dalla presenza di tua moglie Miriam e dei tuoi figli."Senza dubbio. Lei è la mia migliore amica, la mia amante, la madre dei miei figli".

Il tuo libro 'Buongiorno, campioni', i proventi andranno in tutti al Bambin Geù."Sì, ho avuto la fortuna di visitare il Bambin Gesù e il primo pensiero è andato a loro".

Si può insegnare l’equilibrio?"No, si trova. Dalle piccole esperienze, le porte in faccia, gli infortuni. Io ho maturato così. Io nel calcio ho cominciato presto, a 14 anni o cresci subito o torni a casa dalla mamma, io ho maturato presto".

Cosa ti passa per la testa in questo momento? Una parola, una frase "Equilibrio. Questa è la mia parola di ora. Tutti i giorni devo essere equilibrato. Ho avuto la fortuna di trovare il mio equilibrio a 26 anni. Ho trovato l’equilibrio interiore e sono rinato".

Si può trovare l’equilibrio attraverso le sole risorse interiori? "Sì. Grazie alle cose che ti accadono nella vita, affettiva, famigliare, lavorativa. A gennaio due anni fa dovevo andare all’Inter e io ringrazierò sempre quei giorni a Milano. Sono stati giorni che mi hanno davvero ferito".

Quando rientri? Puoi anticipare qualcosa? "Io ho detto che a fine novembre rientro in gruppo, che non significa giocare una partita ma significa respirare la squadra. È una scaletta mentale, il mio equilibrio. Tutti i giorni punto quel giorno. Non so se sarà così, me lo auguro perché significa che va tutto alla grande, che tra un tot corro, prendo la palla e scatto. Ho doti per cui devo allenarmi tanto".

Videomessaggio del ct Roberto Mancini: "Ciao Spina, come stai? Tutto bene? Mi raccomando, ti aspettiamo presto che abbiamo bisogno di te. Hai un gran fisico, recupera in fretta. Un bacio, ciao Spina".

Quanto ti vuole bene?

"Penso che mi voglia tanto bene. Mi stuzzicava sempre: non fare questo o questo. È un bene, quando uno ti sta sempre addosso significa che prova qualcosa. Me lo ha fatto sempre capire, anche prima dell'Europeo. Mi sono sempre sentito parte di quella squadra e ho sempre sentito la sua stima nei miei confronti".