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Spalletti: “Possono pure fischiarmi, ma io so quanto ho amato la Roma”

Spalletti: “Possono pure fischiarmi, ma io so quanto ho amato la Roma” - immagine 1

Le parole del tecnico dei partenopei: "Il saluto dopo gli insulti della Sud? Erano rivolti a me, per cui ho detto sono io..."

Redazione

Luciano Spalletti si ferma a otto vittorie consecutive, ma salva l'imbattibilità con la Roma. Il match dell'Olimpico finisce 0-0. Questo il commento del tecnico partenopeo.

SPALLETTI A DAZN

"Prima che mi fate domande voglio chiarire la situazione dell'espulsione. Perché sono andato a salutare Massa e ho detto che un paio di cose non erano andate a posto e gli ho detto comunque bravo e lui ha messo insieme la cosa e mi ha buttato fuori ma era una cosa divisa. Mi dispiace perché vieni con le buone intenzioni, ti metti buono e zitto, con Irrati ho parlato qualche volta, non ho mai protestato. Spero che capisca e che riesca a far chiarezza su quello che ha interpretato".

La Roma attaccava molto alto di solito, stasera ha giocato al contrario e si chiudeva molto, se l'aspettava così? La Roma ha giocato una grande partita, entrambe le squadre lo hanno fatto. Si sono un po' equivalse, tutte e due le squadre hanno provato a vincerla mantenendo un grande equilibrio e non scoprendosi. Le situazioni per far gol sono state poche. Sono due squadre che quando vai a mordere e sbagli la prima aggressività ti saltano il reparto e lo fanno valere fino in fondo.

Anguissa è già arrivato così forte al Napoli? Il ragazzo è un atleta forte, un uomo vero e sa far tutto, sa attaccare, sa difendere, sa giocare nello stretto. Bisogna migliorare sulla finalizzazione, riesce a ritagliarsi degli spazi per concludere. Meno ci si mette mano in queste situazioni meglio è.

Va via con la soddisfazione o il rammarico di non averla vinta? Bisogna avere questa mentalità, andare a provare a spingere le partite per creare uno spirito di squadra, un atteggiamento corretto. La squadra lo merita di avere la voglia di vincere le partite. A volte non sono tanto convinti per cui bisogna tentare di dargli quell'aiutino in più.

Hai provato in tutte le maniere a livello tattico a cambiare perché la Roma ha difeso bene, è il gioco tra le linee che è mancato? Possiamo fare qualcosa di più sulla costruzione ma il disegno tattico qualche volta abbiamo provato con Mario Rui e con Di Lorenzo ed entravano dentro gli esterni ma solo alla fine siamo riusciti a scatenare passaggi sulla trequarti. Il tentativo è stato fatto ma la partita è stata un'altra, una partita difficile in un momento difficile. Giocata a Roma dopo una sconfitta con la Juve, il pubblico dell'Olimpico pieno.

La vedo delusa per l'espulsione? L'espulsione dispiace anche a Massa probabilmente

La devasta il rapporto con l'Olimpico? Erano rivolti a me per cui ho detto sono io. Io la penso sempre allo stesso modo, ho ricordi bellissimi di questo stadio e questo pubblico.

C'è un problema di comunicazione con gli arbitri? Da un punto di vista mio no, c'è questa possibilità di andarli a salutare all'ultimo. Sono contento di quello che è stato il risultato e ha arbitrato benissimo. Magari poteva essere punizione a favore e non te l'ha data. Loro hanno protestato qualche volta più di noi, ci è andato qualche volta Insigne e Koulibaly a parlare con l'arbitro ma poi sono stati sempre composti.

SPALLETTI IN CONFERENZA

Le dà più soddisfazione l’equilibrio e la maturità nel leggere la partita o ha l’impressione che abbiate perso un’occasione?

Per diventare una squadra forte si passa anche dal mantenere in equilibrio le partite anche quando potresti fare di più per provare a portare a casa la partita. Quando ci siamo sbilanciati loro sono partiti forte e abbiamo dovuto sistemare le cose davanti a Ospina. Il fatto di saper mantenere la testa lucida e non lasciarsi trascinare dietro l’entusiasmo del momento, ma saper ragionare, è un fatto importante.

E’ un passo avanti o uno step? Uno step di crescita, di conoscenza dei comportamenti in determinati momenti. Perché la Roma è forte, è stata una partita difficile e combattuta. Anche i cambi sono stati fatti per provare a vincerla, per cui quello che è venuto fuori è un risultato che va accettato in maniera positiva le squadre. Perché è sottile il confine tra vincerla e tornare con una sconfitta. Allora lì diventa più difficile la gestione della settimana se perdi una gara importante come questa.

Sull’espulsione e la considerazione di Gasperini, che ha chiesto le spiegazioni degli arbitri. Non so cosa è successo a Gasperini e non entro nel merito, non so cosa ha fatto reagire l’arbitro nei suoi confronti. Io sono andato lì a salutare l’arbitro, siccome lui mi ha dato la mano velocemente, gli ha battuto le mani perché secondo me ha fatto una grande partita, non c’è niente che gli si possa imputare. Io l’ho seguito, mi sono fatto proprio sentire che gli battevo le mani, gli volevo fare i complimenti per la partita. E’ andata così ma sono dispiaciuto perché non ho mai protestato durante la partita e c’erano 2-3 episodi in cui potevamo protestare, è stata una partita vera e forte dal punto di vista del muscolo.

Ti aspettavi i fischi o ti è dispiaciuto? Sì me li posso aspettare, ognuno è libero di farsi le idee che gli pare, e comportarsi come gli pare. Io so quello che ho fatto, poi un giorno ci si entrerà dentro e faremo chiarezza una volta per tutte. Però so quanto ho amato questa squadra, i calciatori delle squadre che ho allenato nelle due situazioni di Roma ho allenato calciatori splendidi. Sono esperienze che mi porterò sempre dietro. Ho allenato gente come Totti, De Rossi, Florenzi, Salah, Rudiger, Maicon, Keita e tanti altri, Strootman che mi porterò sempre dietro. Possono dire quello che gli pare ma quelle emozioni lì mi rimarranno e non li faccio partecipi. Sono mie e basta.

La risposta della squadra in una partita così impegnativa dopo la partita di giovedì. Molti giocatori avevano giocato anche giovedì e il recupero è poco, farsi trovare pronti nell’avere questi impulsi e intensità, è sintomo di squadra forte, di ragazzi che molte cose le vanno a mettere a posto da soli perché sono calciatori professionisti a tutto tondo. Si sono fatti trovare pronti, questa è la squadra forte, quella che riesce a rigenerare la ricerca, la forza in poco tempo per andare a mostrare il muscolo all’avversario, evidenziare una mentalità acquisita di una squadra che lotta per la vittoria senza mai accontentarsi. Entrambi abbiamo messo delle punte per vincere la partita, quindi si accetta, si porta a casa contenti di aver fatto questo risultato contro una grande avversaria.

Quanto è stato importante l’apporto delle due curve stasera, quello che manca ancora un po’ al ‘Maradona’? E’ così. Il calcio va giocato con lo stadio pieno, le squadre e i tifosi devono essere una cosa sola, a braccetto per andare a vincere le partite, andare a creare uno spettacolo ancora più forte. Bisogna saperci stare dentro queste emozioni, queste prese di posizione. Bisogna stare attenti, il momento è difficile, sui prezzi per rendere tutti partecipi. Bisognerebbe sempre provare a riempire lo stadio, dopo quello che si è passato non è facile acquistare i biglietti per tutta la famiglia. Dovrebbe essere una ulteriore attenzione per permettere a tanti di vivere il contesto bellissimo dello stadio.

Stasera nei movimenti alternativi i centrocampisti in attacco li abbiamo visti meno? E’ soddisfatto della terza partita di fila senza subire gol? Ed è stata la prima partita senza segnare. Noi siamo entrati in campo, passando 15 minuti senza gestire bene la palla, poi la questione si è normalizzata e siamo arrivati al nostro livello di calcio. Poi è vero che si poteva fare anche meglio, delle ipotetiche azioni potevano essere portate a conclusione, ma ci sono anche gli avversari e la Roma ha fatto una fase difensiva feroce, molti contrasti e raddoppi. Non è stato facile proporre la stessa qualità di gioco. Darei più meriti alla compattezza delle due squadre che i demeriti per la ricerca della qualità del gioco.