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Soldatino Florenzi, gi? cinque ruoli diversi da inizio stagione

(di Alessio Nardo) Sudore, grinta, determinazione e professionalit?. Non avr? i piedi dolci di un Lamela, il talento raffinato di Pjanic,

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(di Alessio Nardo) Sudore, grinta, determinazione e professionalit?. Non avr? i piedi dolci di un Lamela, il talento raffinato di Pjanic, ma in questa stagione Alessandro Florenzi ha conquistato pieni consensi e apprezzamenti. Un ragazzo di soli 22 anni alla prima stagione in Serie A, che alla Roma (quella dei grandi) sembra starci da una vita. Merito di un comportamento sempre impeccabile e di un'evidente propensione al sacrificio.

Poche parole e tanto lavoro. Questo il motto dell'ex capitano della Primavera campione d'Italia nel 2011, reduce da Crotone, dalla B, da una realt? completamente diversa rispetto alla massima categoria, eppure subito in grado di essere protagonista. Basti pensare che alla sua prima gara da titolare in Serie A, lo scorso 2 settembre, riusc? immediatamente a trovare il gol. Dopo soli 15 minuti. E non in uno stadio qualsiasi, bens? a? San Siro, contro l'allora quotatissima Inter di Stramaccioni. Perfetto inserimento in area e colpo di testa preciso sul secondo palo (su assist delizioso di Totti) a beffare Castellazzi. Da allora, Florenzi non si ? pi? fermato. In tutti i sensi. Corsa, polmoni ed una continua evoluzione tattica che ha portato i due allenatori stagionali (Zeman e Andreazzoli) a sperimentarlo un po' in tutti i ruoli.

Con il boemo, la collocazione di Florenzi ? stata quasi sempre da intermedio sinistro nel centrocampo a tre. Molto spesso al fianco di Bradley e Tachtsidis, quasi mai in compagnia di Pjanic e De Rossi. Solo due volte, Zeman ha utilizzato il ragazzo in altre zone del campo. A Napoli, il 6 gennaio, nel match perso per 4-1, Florenzi sostitu? Piris negli ultimi dieci minuti, giocando da terzino destro. Mentre a Firenze, il 16 gennaio in Coppa Italia, egli si ritrov? nel tridente offensivo nell'inedito 3-4-3 (o 3-4-2-1) zemaniano, a supporto di Pjanic e Destro. Con Andreazzoli, il feeling non ? stato immediato. Qualche panchina all'inizio, ed il sospetto forte, da parte di molti, che fosse destinato all'epurazione in quanto "uomo del boemo".

Nel giro di poche giornate, Ale ? tornato titolare. Difficile rinunciare alla sua corsa e al suo dinamismo, in un complesso di squadra lento e statico. Nell'iniziale 3-4-2-1 scelto dal nuovo allenatore, il numero 48 si ? dovuto adattare, agendo da incursore al fianco di un omologo (molto spesso Perrotta), dietro una punta. Con il ritorno alla difesa a quattro, Florenzi ? tornato di fatto ad agire da intermedio. E in occasione dell'ultima gara di campionato, stravinta per 4-0 contro il Siena, ha per la prima volta giocato da esterno sinistro alto nel 4-2-3-1, terzo modulo scelto da Andreazzoli negli ultimi tre mesi. Seppur diverso da Mancini e Vucinic (sul piano tecnico soprattutto), il ragazzo si ? reso molto utile. "Suo" di fatto il terzo gol, con palla strappata dai piedi di Angelo e fornita ad Osvaldo per la doppietta. Scroscianti e meritati applausi per l'eclettico faticatore giallorosso. Uno di quelli che i tifosi non contesteranno mai. Per impegno, mentalit? e abnegazione.

La stagione di Florenzi

32 presenze in campionato (24 dal primo minuto, 8 a gara in corso)

3 presenze in Coppa Italia (3 dal primo minuto)

26 da intermedio di centrocampo

6 da incursore

1 da ala sinistra

1 da terzino destro

1 da esterno sinistro alto

3 gol in campionato

1 gol in Coppa Italia